Pessimo biglietto da visita per la candidatura 2019 di Matera a Capitale europea della cultura. Perché la cultura sarà anche importante (e a Matera e in Basilicata di cultura ce n'è, eccome) ma è altrettanto importante che i palazzi cittadini non si sbriciolino come wafer. Proprio ciò che è accaduto ieri alle 7,30 in via Piave 22 dove, già dai giorni scorsi, molti avevano notato su quell'edificio di tre piani profonde lesioni; anomalia segnalata a chi di dovere, senza però che nessuno si preoccupasse davvero. Salvo oggi piangere su ciò che si poteva fare, ma non si è fatto.
Una delle due persone disperse, dopo 12 ore sotto le macerie, è riuscita ieri sera a farsi sentire. Un lamento, «Aiuto...», poi la salvezza.
«Stavo passando nel centro storico ed ho sentito un forte boato, poi sono stato coperto da un nuvolone di polvere. Ho sentito urla, c'erano calcinacci ovunque, mi sono avvicinato per aiutare - ha raccontato all'Ansa Vincenzo Rosiello, testimone dell'incidente -. Nel palazzo abita anche una famiglia di tre persone che ogni mattina esce presto alle 7 per accompagnare il bambino dalla nonna. Speriamo si siano salvati...».
Altri due inquilini (un anziano di 72 anni e una donna di 38), pochi minuti dopo il crollo, sono stati trovati sotto le rovine e trasportati in ospedale. Non sono in pericolo di vita. Drammatica la scena davanti ai soccorritori, pronti nel percepire i lamenti provenienti dai resti della palazzina: si è scavato a mano per timore di nuovi cedimenti e alla fine gli sforzi sono stati premiati: un uomo di 57 anni, ingegnere comunale, è stato estratto vivo; nel frattempo gli edifici attigui al palazzo venuto giù sono stati evacuati per precauzione. Purtroppo l'altra persona dispersa, una donna di 31 anni, non ha avuto la stessa fortuna: il suo cadavere è stato trovato circa due ore dopo.
«Ho sentito un boato, e in un secondo è crollato tutto, e io sono scappato in pigiama per le scale - racconta alla Gazzetta del Mezzogiorno Edoardo, figlio dell'uomo salvato in serata -. Mio padre, che dormiva in un'altra stanza, è rimasto intrappolato». Poi un altro sopravvissuto: «Era un inferno, tutti urlavano. C'era un fortissimo odore di gas...».
La magistratura ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Gli inquirenti valutano l'ipotesi che il «collasso» della palazzina possa essere effetto di una fuga di gas o di lavori in corso al pianterreno.
Ma in una giornata così terribile vengono alla luce anche storie di solidarietà.
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