Dai 30mila forestali all'assegno per le orche: l'antologia dello spreco

Sono messi male, d'accordo. Così si sono persino inventati lo sprechino postumo, l'ultimo prima che la «loro» Sicilia venga messa in liquidazione, un contributo-benefit per il passaggio a miglior vita: 5mila euro per le spese funerarie che i loro parenti dovranno affrontare per seppellirli. Certo, nel caso degli amministratori della Sicilia, il termine «passare a miglior vita», corna e bicorna intese, si porta appresso un qualcosa di vagamente offensivo. Sarà mai possibile per loro passare a miglior vita dopo la migliore delle vite, tra agi, ozi e lussi che hanno portato la Trinacria alla bancarotta? Difficile dirlo, più facile ricordare gli sprechi. Almeno alcuni dei troppi che hanno portato a un debito di 5 miliardi e 305 milioni, più altri 344 milioni rimborsati dallo Stato.
I CAMMINATORI In aprile sono stati assegnati altri 300mila euro all'Aran, l'agenzia per la rappresentanza sindacale. Il governatore ha così potuto assumere: 157 nuovi autisti, 55 sorveglianti di musei (in una Regione dove se ne contano già 1.600) e 30 camminatori che poi sarebbero i «commessi di piano». Che devono trasferire da un ufficio all'altro i documenti. E pensare che l'Ars conta oltre 16mila dipendenti oltre a 1.900 dirigenti.
AMBULANZE AFFOLLATE Ma non per l'assistenza. Perché se è vero che in Sicilia ci sono 256 ambulanze del 118, per guidare questi mezzi sono stati assunti, negli ultimi due anni, 3.360 autisti. Il doppio dei dipendenti del 118 in tutte le altre Regioni.
IN CERCA DI GEOMETRIA La Sicilia conta 3.500 geometri e ingegneri assunti 23 anni fa per il disbrigo di pratiche di sanatoria che non sono mai state esaminate.
UN MILIONE PER 28 ANNI Sono 31 gli enti inutili da tagliare ma che, al contrario, continuano a vivere, floridi. Un esempio illuminante? Il Maac, il consorzio che da 28 anni cerca di costruire il mercato agro-alimentare di Catania. Fino a oggi è costato 28 milioni di euro (quattro impiegati e cinque consiglieri di amministrazione).
PALAZZI E CUSTODI Capolavoro dell'arte dello spreco è la Sicilia Patrimonio Immobiliare, guidata da un presidente che guadagna 105.794 euro l'anno, costituita nel 2006 per vendere palazzi dismessi della Regione ma che, fino a oggi, non ha effettuato alcuna transazione. Così come la Beni Culturali: 1.099 dipendenti per gestire i siti archeologici. Il solo Palazzo Mirto a Palermo conta 23 custodi.
QUANTO COSTA FORMARE La formazione professionale costa alla Regione 240 milioni l'anno. Peccato che siano in rosso 21 delle 34 società partecipate. Da pagare ci sono i dipendenti: 17.995, che con quelli delle controllate, delle sedi distaccate e dei contratti a tempo determinato arrivano a 28.796.
TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE Le persone che lavorano per la presidenza della Regione sono 1.385 e i dirigenti nei vari uffici sono 192. Un esercito irrobustito di quasi un terzo, l'anno scorso, con la stabilizzazione di 4.857 precari.
PIÙ FORESTALI CHE FORESTE Con 5 milioni di abitanti e due piccole catene montuose (Madonie e Nebrodi-Peloritani), nonché qualche puntarella (gli Iblei, gli Erei e il comprensorio del Sosio) la Sicilia vanta però un esercito di oltre 30mila forestali, mentre la Lombardia, con una popolazione doppia e l'arco alpino alle spalle ne ha appena 3mila. Un esempio? A Godrano, paesino di mille abitanti in provincia di Palermo, i forestali sono 190, più di quelli impiegati in tutto il Molise, dove però i cittadini sono 160mila e gli ettari a bosco sono 80 volte di più.
TROPPO CREDITO AL CREDITO Fallimentare il credito alle piccole e medie imprese di cui si occupano l'Irfis e la Cape, azienda con 5 dipendenti e altrettanti amministratori. Ben 14 milioni investiti che, finora, non hanno sortito nulla.
LA CARICA DEI 25 MILA A Palermo sono 25mila gli stipendiati dal Comune, 10mila in più di quelli di Milano, città che però ha il doppio di abitanti. In Lombardia i dipendenti nel nuovo Pirellone sono poco più di 3mila.
MA LA BUSTA PAGA? Ma quanto guadagnano, i 90 deputati del Parlamento siciliano? L'indennità-base ammonta a 5.101,68 euro netti, record italiano. Ma in Sicilia, all'indennità vanno aggiunti i 3.500 euro di diaria. Poi altri 4.180 euro alla voce «spese sostenute per l'esercizio del mandato», prebende a collaboratori o portaborse.
LOMBARDO LAVORA PER TRE Il presidente di giunta, Lombardo, considerate le indennità da governatore e da componente dell'assemblea, guadagna 15.683 euro mensili, primato italiano. Lui commenta: «Se dovessero rapportare il mio stipendio al lavoro che faccio, dovrebbero triplicarlo».
IL RIMBORSO DEL RIMBORSO I deputati del Parlamento siciliano si beccano altri 841 euro al mese (10.095,84 all'anno) come rimborso forfettario per le «spese di trasporto». Basterebbe questo, invece c'è anche il rimborso del rimborso delle spese sostenute per arrivare in ufficio: 13.293 euro all'anno (1.107 al mese) se l'onorevole siciliano deve percorrere fino a 100 km per raggiungere la sede palermitana dell'assemblea, che diventano 15.979 all'anno (1.331 al mese) se i chilometri sono più di 100. E se invece abita proprio a Palermo s'intasca comunque 6.646 euro all'anno, 554 al mese. Queste cifre sommate a quelle precedenti portano a 14.521 euro netti al mese lo stipendio dei deputati dell'Ars. Cui per i presidenti di commissione, vanno aggiunti 2.984,55 euro lordi.
UNA TELEFONATA ALLUNGA

IL DEBITO Sprechino da 345 euro mensili (4.150 all'anno) anche per rifondere le spese telefoniche dei deputati Ars che però di recente erano stati pure omaggiati da Tim di 670 schede telefoniche che hanno subito allegramente distribuito a parenti, amici, amanti.


ORCHE A SECCO E mentre si naufragava in una mare di debiti le uniche a stare a galla, coccolate e ben pagate sono state due orche marine islandesi, comprate per duecento milioni di lire nel 1984 dalla Regione e destinate a un parco acquatico da realizzare e mai realizzato sulla costa di Sciacca. Così le orche sono rimaste in Islanda, mantenute con un assegno «familiare» di sei milioni di lire al mese. Pare abbiano chiesto un giusto adeguamento al costo della vita.

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