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De Benedetti affonda il Pd: "Partito di baroni imbullonati"

Spietato giudizio dell'ingegnere sui dem, colpevoli di essersi avvicinati troppo alla borghesia e di aver perso il popolo

De Benedetti affonda il Pd: "Partito di baroni imbullonati"

Un giudizio impietoso quello espresso da Carlo De Benedetti nei confronti del Partito democratico, da lui stesso definito come un gruppo di "baroni imbullonati al governo". Intervistato dal Corriere della Sera, l'Ingegnere si dimostra molto critico nei confronti del Pd, una forza politica ormai lontana dal popolo.

Gli errori del Pd

De Benedetti spiega che le attuali democrazie sono minacciate da due grossi mali che le colpiscono dall'interno, ossia le diseguaglianze e la distruzione del pianeta. Un gruppo politico che si definisce progressista come il Partito democratico, precisa l'ingegnere, non serve a niente se non inserisce nel proprio programma questi due punti imprescindibili. "Fa la fine del Pd, che ha conquistato la borghesia e ha perso il popolo", è la conclusione di De Benedetti, che aggiunge: "Il Pd è un partito di baroni imbullonati da dieci anni al governo senza aver mai vinto un’elezione. La segreteria Letta è stata un disastro".

Insomma, crisi nera in casa dem ed è lo stesso De Benedetti a riconoscerlo e a mostrarsi molto duro nei confronti del partito. Il flop alle urne? L'imprenditore torinese non ha dubbi, è stata capacità di Enrico Letta di trascinare i cittadini nel corso della campagna elettorale a portare alla sconfitta. Letta, infatti, non ha saputo indicare una sola ragione per votare il Pd, basandosi solo sul perché non votare altri partiti. Anche rinunciare all'alleanza col Movimento 5 Stelle, secondo l'ingegnere, è stato uno sbaglio, oltre che una prova di arroganza.

Il futuro segretario

Che fare, dunque? De Benedetti suggerisce di pensare al futuro, anche se non vede ancora una personalità capace di prendere le redini dell'agonizzante Partito democratico e diventarne il segretario. "Quelli che si sono candidati non mi sembrano in grado di scongiurare la morte progressiva del Pd", confessa. Anche il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, lo convince poco. "Sono rimasto legato alla teoria di Togliatti: gli emiliani sono bravi ad amministrare il territorio, pessimi a fare politica a Roma. Tranne Bersani", dichiara.

Dubbi anche sul sindaco di Firenze Dario Nardella, al quale comunque De Benedetti riconosce di essere un buon primo cittadino, e su Elly Schlein ("Non ha neppure la tessera del Pd. Sarebbe il classico Papa straniero", è il giudizio lapidario. "È una figura interessante; non una leader").

Fondamentali, secondo l'imprenditore, saranno le prossime elezioni reginali in Lombardia.

Il Pd potrebbe sostenere Letizia Moratti, l'unica, a suo dire, capace di strappare la vittoria ad Attilio Fontana.

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