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De Benedetti torna alla carica: vuole la patrimoniale

L'imprenditore sogna una patrimoniale: "Sono favorevole da sempre". E promuove Schlein: "Ha tutte le doti per fare bene, il Paese ha bisogno e voglia di sinistra"

De Benedetti torna alla carica: vuole la patrimoniale

La nuova ventata della sinistra-sinistra ha fatto tornare in auge una ricetta che, nonostante l'età anziana, è stata prontamente caldeggiata da quel fronte rosso che spera di partorire una patrimoniale grazie alla vittoria di Elly Schlein alle primarie del Partito democratico. La stangata non è stata esplicitamente sostenuta: al momento la segretaria del Pd si è limitata a pontificare sul principio di progressività per quanto riguarda il sistema fiscale. Ma c'è sempre il terrore. Al suo posto ci ha pensato Carlo De Benedetti a schierarsi nettamente a favore dell'imposta sul patrimonio personale.

De Benedetti vuole la patrimoniale

L'imprenditore, intervistato da Corrado Formigli a Piazza Pulita su La7, non ha usato giri di parole per prendere le parti della patrimoniale e ha rilanciato un'idea politica del passato che in realtà dovrebbe essere ormai superata dalla storia: "Assolutamente, da sempre sono favorevole alla patrimoniale. L'ho dichiarato da 10 anni. Lo dichiaravo quando ero vicepresidente di Confindustria, si immagini. In Svizzera la pago: 0,9% sul mio patrimonio comprensivo di tutto".

A quel punto De Benedetti è stato incalzato dal giornalista Antonio Padellaro, che gli ha fatto notare come la situazione della Svizzera sarebbe assai differente da un'eventuale patrimoniale nel nostro Paese: "Forse dovrebbe pagarla in Italia. È una battaglia giusta eh, però la paghi in Italia". Ma l'imprenditore non ha risposto nel merito e si è lasciato andare a un giro di parole, parlando di un suo progetto per la collettività relativa a una grande sede che ospiterà 200 bambini gratuitamente e che ha comportato un grande investimento.

"A me pare molto più concreto e utile dimostrare il proprio voler essere vicini alla propria collettività facendo questo piuttosto che fondare un giornale che non ha certo lo scopo di lucro ma che ha lo scopo di mantenere in piedi una certa idea dell'Italia", ha aggiunto. Benissimo, l'intento è sicuramente nobile. Ma la questione posta da Padellaro rimane: una patrimoniale nel nostro Paese avrebbe un effetto ben differente rispetto a quello attuale in Svizzera.

La benedezione di Schlein

De Benedetti è stato interpellato anche sul trionfo di Elly Schlein, che ora ha il compito di risollevare il Partito democratico e di rilanciarne l'azione politica: pensava che avrebbe vinto e ha confessato di aver riservato grandi speranze nella sua vittoria alle primarie, spiegando che c'è bisogno di radicalità piuttosto che di continuismo. Non potevano mancare parole al miele verso la neo-segretaria del Pd: "La ritengo una persona intelligente, colta, con una passione politica vera".

L'imprenditore ha sostenuto a gran voce che Schlein può vantare "tutte le doti - intellettuali, morali e passionali - per fare bene". E ritiene che sia un fatto storico importante perché a suo giudizio "il Paese ha bisogno e voglia di una sinistra identitaria vera".

Ma bisognerà vedere se Schlein sarà in grado di gestire un partito così confusionario e frazionato come il Pd, in una perenne lotta tra correnti che rischia di indebolire il leader di turno.

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