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Debiti, rifiuti, degrado edilizio: la giunta Rocca e la pesante eredità di Zingaretti

Il bilancio regionale spaventa il nuovo governo di centrodestra appena insediato: il caos della sanità in cima ai pensieri del nuovo governatore

Debiti, rifiuti, degrado edilizio: la giunta Rocca e la pesante eredità di Zingaretti

Non sarà per niente facile il ruolo che, da adesso in poi, è ufficialmente chiamato a svolgere Francesco Rocca quale nuovo presidente della Regione Lazio. Nella giornata di ieri è cominciato il nuovo corso dell’amministrazione locale del Centro Italia, con l'annuncio della nuova squadra di assessori, ma sul debutto del governo guidato dal centrodestra pesa tantissimo l'eredità del precedente esecutivo di Nicola Zingaretti: c'è infatti il dramma della Sanità, il caos dei rifiuti e una crisi economica che morde e che salva il Lazio dalla povertà grazie ai dipendenti pubblici e al turismo post Covid che ha ripreso a marciare.

Il buco di Zingaretti: 9,3 miliardi di debiti

A un mese esatto da quello straordinario risultato che ha premiato la coalizione di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, il tempo dei festeggiamenti è terminato. Adesso è il momento di rimboccarsi le maniche dopo dieci anni disastrosi a opera del centrosinistra. La giunta del governatore Rocca si dovrà subito mettere al lavoro per definire il rendiconto annuale: bilancio consuntivo e preventivo. Di certe aritmetiche, in questo momento, esistono solamente i debiti trovati nelle pieghe dei bilanci di Asl e ospedali, l'Irpef più alta d'Italia, nonché soprattutto l'enorme ammontare di mutui sospesi in capo alla prima giunta Zingaretti per 9,3 miliardi, la cui rata scadrà a partire da gennaio 2024. In coda, il resto del debito sottoscritto fino a 27,9 miliardi. Il tutto è stato certificato dalla Corte dei conti.

Le elezioni a febbraio hanno prodotto un'anomalia: per almeno tre mesi si dovrà spendere col bilancio di Zingaretti e sarà necessario un riordinamento per decidere dove e come allocare le briciole che rimangono dal rendiconto 2023. "Il vero atto si espliciterà con l'assestamento di bilancio tra maggio e giugno", ha infatti assicurato il neo presidente appena entrato in carica. È indubbio quindi che, con una tale voragine, appare davvero limitato per ora il margine di manovra per Rocca: l'esposizione debitoria della Regione Lazio "esiste e va affrontata perché non deve pregiudicare la gestione dell'assistenza", è il chiodo fisso dell'ex presidente della Croce Rossa Italiana, il quale nei prossimi giorni incontrerà i manager delle aziende sanitarie con lo scopo di regolare i tempi di attesa nei dipartimenti di pronto soccorso per "ridare il giusto valore etico e morale alla sanità". In uno scenario in cui, a farla da padrone, sono le lunghissime liste d'attesa e il caos nei pronto soccorso.

Gli altri nodi cruciali: rifiuti e trasporti

Nel capitolo dei buoni propositi dovrà essere affrontata anche la questione rifiuti, con la realizzazione del termovalorizzatore in collaborazione (e non in contrasto) con Roma capitale. Così come la gestione dell'edilizia residenziale pubblica: nei giorni scorsi Rocca aveva puntato l'indice sul degrado di Corviale (il palazzone di un chilometro al Portuense) dove non c'è manutenzione alcuna. Inoltre ha assicurato esaminerà i bilanci anche "di società partecipate, controllate compresa la gestione dell'Azienda per l'edilizia residenziale pubblica (Ater) dove già abbiamo individuato un centinaio di casi anomali: persone con redditi molto elevati che abitano in case popolari".

Tra i nodi irrisolti ci poi sono i trasporti che non funzionano, i pendolari sempre di più avvelenati e una Regione che ha avocato la Roma-Lido. Infine c'è persino il grave ritardo sul Giubileo 2025 (inizierà ufficialmente a fine 2024): "Recupereremo il tempo perduto – puntualizza il governatore – perché sia occasione di ricchezza diffusa, non solo per Roma ma anche per le province".

A parte questa, poche sono le promesse rivolte ai cittadini laziali: i debiti pregressi sono ingenti e nessuno, per ora, sa esattamente quanti siano.

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