Non si ferma la corsa del debito pubblico dell'Eurozona. Secondo Eurostat, nel primo trimestre 2012 è salito all'88,2% del Pil, a fronte dell'87,3% registrato nel periodo ottobre-dicembre dell'anno scorso. Livello record per l'Italia, con il debito pubblico che arriva al 123,3% del Pil, secondo solo al 132,4% registrato dalla Grecia, e tocca un nuovo picco storico dal '95 quando raggiunse il 120,9%. Era al 120,1% a fine 2011. Ed è crisi nera per l'industria italiana: in cinque anni si contano 675mila posti di lavoro in meno, praticamente uno su dieci, tra quelli già andati in fumo e a rischio. La stima è contenuta nel rapporto annuale della Cisl, secondo cui anche questo primo scorcio di 2012 fa intravedere una fase difficilissima. In aumento la cassa integrazione: tra il 2007 e il 2011 le ore complessive, per l'industria e l'edilizia, sono aumentate del 315,9%, con un'esplosione della cassa in deroga, che passa dal 7,4% al 14% delle ore totali di cassa autorizzate. Nove regioni appaiono più in difficoltà, per numero di lavoratori coinvolti: Lombardia, Piemonte, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata e Sardegna.
«Un quadro allarmante», commenta il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, rilanciando la necessità di «una forte concertazione delle politiche possibili fra governo centrale e regioni, con il pieno coinvolgimento delle parti sociali».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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