"La delibera su San Siro? C’è ancora molto da fare"

La vicesindaco Anna Scavuzzo sull’assessore all’Urbanistica: "Meglio scegliere un politico che abbia una visione sulla città"

"La delibera su San Siro? C’è ancora molto da fare"

Anna Scavuzzo, vicesindaco, assessore all'Istruzione, dopo le dimissioni dell'assessore Tancredi, ha assunto anche le deleghe alla Rigenerazione urbana. Al momento sta lavorando su due delibere, quella su San Siro e quella sul Leoncavallo. É emerso come il prezzo di vendita dello stadio potrebbe scendere rispetto alla cifra iniziale di 197 milioni, è così? É previsto uno sconto di 30 milioni sulla bonifica?

«Non confermo né smentisco perché ancora non ho bene tutto il quadro della trattativa complessiva. Sono tanti gli elementi da considerare: le aree da alienare, le aree che rimangono, il tunnel di via Patroclo, la quantificazione dei lavori, è difficile dire quante siano le parti a scomputo».

La legge sugli stadi prevede che la parte della bonifica sia a carico delle amministrazioni o ogni volta è un caso diverso?

«Direi che ogni volta va valutato che tipo di intervento verrà fatto. Non ho ancora incontrato né il gruppo della maggioranza, né il consiglio, né le squadre».

Il patto siglato tra il sindaco e il Pd quando erano in ballo le sue dimissioni, era di un sostegno all'azione di governo a partire dalla delibera di San Siro, ma nel Pd ci sono consiglieri che continuano a essere apertamente contrari. Come pensate di approvarla questa delibera?

«Intanto vediamo cosa andiamo a costruire perché il supporto c'è su un'operazione ampia che deve trovare un consenso anche nel rapporto con la città. Il punto è come si riesce a impostare una delibera che abbia il favore dei milanesi».

Avete in mente un confronto pubblico?

«Vediamo anche perché ci sono tante realtà cittadine, oltre ai Comitati, che non abbiamo incontrato sulla questione più specifica, cioè sul progetto complessivo dell'area. Così anche il consiglio comunale ha avuto modo di esprimersi con gli ordini del giorno che si sono susseguiti nel tempo e che hanno bisogno di trovare una risposta concreta. Intendo vediamo le richieste votate spesso anche con una maggioranza più ampia rispetto a quella che sostiene il sindaco, perché non tutte le forze di opposizione sono contrarie a un intervento importante su San Siro».

Quando contate di approvare la delibera? C'è il vincolo di novembre.

«Faremo il possibile per assumere delle decisioni in maniera responsabile e consapevole. Quindi rimetto anche al dibattito con il consiglio l'orientamento dell'amministrazione».

Quindi la responsabilità sarà nelle mani dei consiglieri?

«Come è giusto che sia».

Sul voto, è possibile che se non ci fossero i numeri per votarla, la delibera venga votata in seconda convocazione o coi voti dell'opposizione?

«Sulla carta no, potrebbe essere una strategia per farla passare a fronte, appunto, di questi ribelli. Ma non mi sembra che questo sia l'orientamento del consiglio, cioè di farla ingoiare un po' a forza».

È anche un problema interno al Pd: è stato fatto un accordo con il sindaco ma già due consiglieri non la voteranno.

«Sicuramente c'è stato un supporto del Pd all'amministrazione e al sindaco a tutto tondo rispetto alla prospettiva di sviluppo sulla città, di rilettura delle dinamiche legate al piano di governo del territorio o degli interventi, c'è un riaffermare il fatto che noi guardiamo alla città che sta crescendo, che ha bisogno certamente di rivedere alcuni meccanismi perché certamente il Covid ha portato un impoverimento e la crisi energetica comunque si fa sentire, quindi dobbiamo tener conto di come è cambiata anche la condizione della città. Questa è la prospettiva, quindi l'accordo, diciamo, col sindaco è un accordo politico di ampio respiro, non soltanto legato al singolo provvedimento eventualmente sullo stadio».

Per quanto riguarda l'altra delibera sul tavolo, quella sulle linee guida per la presentazione di manifestazioni di interesse per la valorizzazione del capannone di via San Dionigi ovvero quella sul Leoncavallo andrà in giunta giovedì?

«Sì, ma voglio dire un'altra cosa: dal momento che leggo parteciperà anche qualche soggetto per il Leoncavallo ricordo all'opposizione, che attacca anunciando ricorsi, che l'unica norma che è stata impugnata in Corte costituzionale è stata la revisione della legge 12 sulle moschee. Tradotto: io non ho intenzione di portare in giunta una delibera ad hoc con il nome e il cognome».

Anche in questo caso si parla di una bonifica dall'amianto del capannon è molto onerosa...

«Eh, purtroppo come tutte le bonifiche che riguardano l'amianto, ma c'è da capire anche quanti lotti chi si aggiudica il capannone vorrà avere, che tipo di interventi fare, anche la quantificazione dell'onere economico di quello che potrà essere lo scomputo si vede nel momento in cui c'è un progetto. Però quello che è il perimetro e la possibilità di intervento l'amministrazione se la assume».

Tra tutti gli immobili del Comune, solo a Porto di Mare ce n'era uno adatto al Leoncavallo?

«Quali altri immobili del Comune? Se ci sono delle proposte o delle valutazioni concrete sulla base degli immobili non credo che ci siano delle difficoltà».

Per quanto riguarda le deleghe all'Urbanistica, tecnico o politico a fronte dell'avvio del percorso per il nuovo Pgt?

«Credo che serviranno entrambe e quindi una persona che sappia, come dire, avere o avvalersi di competenze che lo possano aiutare ad affrontare il tema dal punto di vista tecnico e contestualmente essere in grado di avere una tessitura di natura politica che è quella che oggi

forse ci serve in maniera più esplicita. Credo che non dobbiamo avere paura del dibattito sul futuro della città, ma anzi interpretarlo e essere protagonisti anche di una proposta ulteriore per arrivare poi a una sintesi».

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