Mai così in basso dal luglio 2011: si raffredda ancora la spread, all'indomani dell'approvazione della Legge di stabilità. Il differenziale tra Btp e Bund è sceso ieri a 231 punti, dopo essere calato nel corso della giornata sotto quota 200, aumentando in questo modo il distacco sui Bonos, i decennali spagnoli, la cui forbice di rendimento rispetto ai titoli tedeschi è attestato a 237 punti. La discesa dello spread è anche da mettere in relazione con il raggiungimento dell'intesa negli Stati Uniti sia sul tetto del debito sia sul bilancio federale, due potenziali macigni non solo per l'economia Usa, che rischiava il default in assenza di un accordo, ma per il mondo intero. Ne ha beneficiato pure Piazza Affari, dove l'indice Ftse Mib (+1,45%) è volato sopra i 19mila punti. A questo punto, sono circa una settantina i punti recuperati dai 300 sfiorati nelle scorse settimane, quando la crisi di governo sembrava ormai a un passo. Un sollievo per il ministero del Tesoro, che ha infatti mandato in porto le ultime aste di titoli pilotando i tassi verso il basso sfruttando una domanda sempre sostenuta, anche da parte degli investitori esteri, che sembra testimoniare una rinnovata fiducia nei confronti dell'Italia. I prossimi giorni diranno se il differenziale è in grado di stabilizzarsi sotto i 230 punti, per poi puntare a quei 150-200 punti che l'allora direttore della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, considerava un valore «ragionevole».
Molto dipenderà dall'evoluzione del quadro economico. Nel suo bollettino mensile, Bankitalia sostiene che il Paese «si sta avviando al punto di svolta di una lunga crisi». Confermate comunque le stime, diffuse a luglio, di un calo del Pil dell'1,9% quest'anno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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