Disastro Schlein: anche D'Amato lascia il Pd e sceglie Calenda

I dem continuano a perdere pezzi, la segretaria è in clamorosa difficoltà. L'ex assessore alla Sanità del Lazio in tackle: "Nessuna chiamata dopo le mie critiche"

Disastro Schlein: anche D'Amato lascia il Pd e sceglie Calenda
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Il disagio all’interno del Pd è sempre più marcato. L’elezione di Elly Schlein alla segreteria ha spostato i dem (troppo) a sinistra, scatenando il caos tra le varie correnti. Addio al riformismo, riflettori accesi sui diritti Lgbt e poco altro. La stella polare? Imitare il Movimento 5 Stelle. La linea della politica di Lugano ha fatto storcere il naso a molti: nel giro di poche settimane, registrati gli addii di Marcucci, Fioroni, Chinnici, Borghi e Cottarelli. Ma l’emorragia prosegue: lunedì mattina è stato ufficializzato l’addio di Alessio D’Amato, ex assessore alla Sanità nel Lazio e candidato di Pd e Terzo polo alle ultime regionali.

Come ventilato negli scorsi giorni, il cinquantacinquenne ha deciso di sposare la causa di Azione. “Siamo felici di dare il benvenuto ad Alessio D’Amato”, l’esultanza di Carlo Calenda in una conferenza stampa a Palazzo Madama: "Alessio è un esempio di buona amministrazione oltre che l'autore della migliore campagna vaccinale mai fatta in Italia". "Sono entrato in Azione per dare il mio contributo per rafforzare il fronte riformista", le prime parole di D’Amato da ex piddino:"Avverto l'esigenza di un linguaggio chiaro e concreto. Pragmatismo e concretezza che ho cercato di mostrare durante il contrasto alla pandemia perchè la politica deve distinguersi per la concretezza delle proposte".

Impossibile non leggere tra le righe una critica alla nuova linea dem e a quella Schlein tanto cara al mondo radical chic ma parecchio divisiva all’interno del partito. Uno dei temi più delicati dalle parti del Nazareno è il termovalorizzatore a Roma, D’Amato ha le idee chiare a differenza dell’ex vice di Bonaccini:"Il termovalorizzatore va fatto, punto. Chi ha ancora remore e dubbi è ingiustificabile". Ma non è mancato l’affondo diretto nei confronti della segretaria: “Come ricorderete, ho criticato la posizione quasi subalterna da parte del Pd rispetto al M5s. Da allora non ho ricevuto risposte dalla segreteria nazionale del partito, che evidentemente non ha ritenuto la mia critica degna di nota”.

Nel corso del suo intervento, D’Amato ha rimarcato che nel Pd sono in molti a condividere il suo pensieri:“Dai messaggi che ricevo dico che sono tanti. È chiaro che non è facile ma io penso che nei prossimi mesi ci saranno altre scelte come la mia. Non significa essere in contrapposizione, significa lavorare nel campo del centrosinistra ma rafforzando il profilo riformista”.

Un messaggio chiaro per la Schlein: i dem perderanno altri pezzi nei prossimi mesi. Il Pd è ormai una polveriera e nemmeno la solita campagna denigratoria nei confronti del governo basterà a nascondere lo sbando targato Elly.

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