Dite all'America che Renzi esiste

In Usa su giornali e tv non c'è traccia delle lodi di Obama sbandierate da quelli italiani. Si parla solo del Papa

Dite all'America che Renzi esiste

New York - L'«energia di Renzi che conquista» Barack Obama non ha conquistato la stampa americana. L'«incoraggiamento di Obama all'Italia»? L'«intesa tra Obama e Renzi»? «La scommessa» della Casa Bianca sul nuovo giovane premier italiano? Niente. Per l'America non valgono una riga in cronaca. Per i giornali americani di ieri, Barack Obama giovedì è stato in Vaticano. E poi ha fatto un giro al Colosseo. L'incontro con la leadership italiana è stato riassunto in poche righe al termine degli articoli degli inviati. E non sempre. Nelle pagine degli editoriali, non c'è traccia di Jobs Act e riforme nostrane, ma Ucraina, Egitto, College Football, l'unificante tema mondiale delle tasse, il morbillo. A un italiano che ieri s'è svegliato in America con l'eco dei giornali italiani entusiasti, i quotidiani e siti americani potevano sembrare quelli del giorno prima. Invece no: c'era tutto il resto, ma non Renzi. Su tutte le prime pagine dei maggiori quotidiani degli Stati Uniti ci sono fotografie di Barack Obama e Papa Francesco sorridenti. «In Vaticano, un completo e franco scambio... di doni», è il titolo scherzoso del New York Times vicino a un'immagine del Pontefice che consegna al presidente americano una copia dell'esortazione apostolica Evangelii Gaudium. L'articolo dell'inviato è firmato da Città del Vaticano e soltanto verso la fine menziona velocemente la visita a Roma, l'incontro con il presidente Giorgio Napolitano e il premier Matteo Renzi.
Il Wall Street Journal non fa riferimento al premier, ma racconta in un breve articolo il colloquio tra il leader americano e Papa Francesco. Il Washington Post parla di «una tappa simbolica in Vaticano» e in un secondo articolo non dà spazio alla politica italiana ma alla questione delle aperture della Chiesa ai gay. L'attenzione al dettaglio dell'incontro tra Pontefice e presidente americano da parte dei mass media degli Stati Uniti è legata anche al fatto che in quei 52 minuti di colloquio sono stati affrontati o aggirati i più importanti temi della politica nazionale di questi mesi: la lotta alla disuguaglianza sociale sostenuta da Obama, la riforma sull'immigrazione, temi controversi come l'aborto e la copertura di farmaci contraccettivi da parte della riforma sanitaria voluta dal presidente. Resta il fatto che, se il Vaticano e il Colosseo sono finiti in prima pagina, se siti attenti a tutte le mosse del presidente come Politico.com hanno raccontato nel dettaglio la visita a Bergoglio, le parole di sostegno di Obama per il premier italiano o i punti dell'agenda di riforme di Renzi non sono arrivati al lettore americano. Nei giorni passati il think tank liberal Center For American Progress ha dedicato un lungo articolo al «bulldozer» Matteo Renzi e alle sue riforme e l'influente Brooking Institution ha parlato di una visita sotto tono «ma importante» per Obama: per la solidità della sua rete di alleanze europee e perché «Renzi mira a mitigare il corso» dell'«austerity sostenuta dalla Germania» e non appoggiata da Washington.

Il giorno dopo la visita, un consigliere della Casa Bianca ha ribadito le parole di giovedì del presidente e ha fatto sapere che Barack Obama «è rimasto colpito dal piano di riforme del premier italiano Matteo Renzi e dal suo impegno verso l'Europa e l'Alleanza Atlantica» e lo considera un leader molto promettente ed energetico. Nel video di riassunto del viaggio italiano sul sito della Casa Bianca, però, il premier non compare.

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