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DOLORE IMMENSO Il padre non si dà pace e racconta tutto al pm, che archivia il caso

Mentre la procura di Roma sta valutando l'ipotesi di contestare anche il reato di falso in atto pubblico nell'inchiesta sulla morte del neonato deceduto il 29 giugno scorso all'ospedale San Giovanni per una somministrazione di latte per endovena, nella struttura sanitaria saltano le prime teste. La direzione generale dell'azienda ospedaliera ha infatti ha deliberato la revoca a Caterina De Carolis dall'incarico ad interim di direttore di Neonatologia. Al suo posto come primario è stato nominato Giannantonio Cerqua.
Tornando all'inchiesta che vede interessate 20 persone (13 infermieri e 7 medici), il procuratore aggiunto Leonardo Frisani indaga per il reato di omicidio colposo ma con tutta probabilità contesterà anche il falso in atto pubblico per le manomissioni avvenute nella cartella clinica del piccolo.
I magistrati, che attendono di ricevere la relazione degli ispettori inviati dal ministero della Salute, stanno vagliando i documenti acquisiti dal Nas dei carabinieri e già all'esame dalla prima fase dell'inchiesta. E per la giornata di oggi hanno disposto una nuova autopsia sul corpo del neonato, affidata al professor Saverio Potenza, del policlinico di Tor Vergata.

In attesa di conoscere i risultati dell'esame autoptico e dell'inchiesta, il legale di Jacquiline De Vega, la madre del piccolo Marcus, ha spiegato che alla sua cliente i medici del San Giovanni avevano detto che il bambino era morto per cause naturali, in seguito a complicazioni legate a un'insufficienza respiratoria. L'avvocato ha aggiunto anche che per la donna leggere sui giornali che voleva abortire o dare il figlio in adozione è stato un atroce supplemento di dolore.

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