Qatargate

"Domande scritte da Panzeri". Così la "cricca" truccò la seduta del Parlamento Ue

Il discorso del Ministro di Doha scritto da Panzeri e le domande degli eurodepuati preparate a tavolino. Così la "cricca" avrebbe truccato la seduta dell'Europarlamento.

"Le domande scritte da Panzeri". Così la "cricca" avrebbe truccato la seduta del Parlamento europeo

Le relazioni con il ministro del Lavoro di Doha, il sistema di presunta corruzione collaudato, lo sfondo dei mondiali di calcio. Sono molti i dettagli che emergono dai verbali dell’interrogatorio di Francesco Giorgi, ex braccio destro di Panzeri e assistente di Cozzolino, ora agli arresti in Belgio. E come se non bastasse, lo scenario da incubo si fa sempre più concreto. La democrazia europea non era solo “attaccata” dall’esterno, come più volte ripetuto dalla Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Al centro dell’attenzione degli inquirenti sono le manovre interne agli uffici di Strasburgo per ripulire l’immagine del Qatar.

Il discorso preparato dalla "cricca"

La giornata finita nel mirino dei giudici è una in particolare: il 14 novembre del 2022, poco più di un mese fa, quando Ali Bin Samikh, ministro del Lavoro del Qatar, si presenta davanti alla commissione Diritti umani del Parlamento europeo. Oggetto della discussione: diritti dei lavoratori a Doha. L’obiettivo dell’Emirato è uno solo: convincere gli europarlamentari dei grandi progressi nell’ambito dei diritti dei lavoratori favoriti dal governo del Paese del Golfo. È in questa occasione che, secondo quanto emerge dagli atti di indagine riportati da Repubblica, avrebbe avuto inizio la farsa. La democrazia europea in mano alle volontà di Panzeri e gli eurodeputati utili marionette controllate a distanza dalla “cricca”. A rivelare la farsa avvenuta lo scorso 14 novembre è Francesco Giorgi, in un lungo faccia a faccia con il magistrato.

Il discorso del ministro del Lavoro di Doha sarebbe stato scritto e preparato dallo stesso Panzeri. Il piano, promosso dal duo Panzeri – Giorgi sembra studiato nei minimi dettagli e ormai collaudato alla perfezione. Ed è lo stesso Giorgi, in uno degli interrogatori davanti al magistrato, a rivelare ogni piccolo particolare: “Avevamo preparato l’audizione del ministro – si legge nel verbale del suo interrogatorio – l’ha scritto Panzeri e io l’ho tradotto”. Il discorso “aveva una durata di circa otto minuti”. L’ubi consistam delle dichiarazioni del ministro di Doha era uno solo: “mettere in luce le riforme intraprese dal Qatar".

Le domande scritte da Panzeri

Ma non solo. L’ex eurodeputato del Pd poi passato in Articolo 1 avrebbe lavorato anche alle domande che alcuni parlamentari avrebbero dovuto fare al ministro Al Marri. “Alessandra Moretti, Andrea Cozzolino, Marc Tabarella” sono i nomi citati da Giorgi, compagno di Eva Kaili, ex vicepresidente del Parlamento europeo al centro dello scandalo Qatargate. La parte del dibattito in aula era il più difficile da superare ma l’interesse di Panzeri, confermato dal suo ex assistente Giorgi “era portare il dibattito dove ci interessava e preparare in anticipo anche le domande per portare il ministro del Qatar su un cammino comune”. Una vicenda che, se confermata dagli inquirenti belgi, allargherebbe a dismisura le zone d’ombra all’interno della nostra democrazia europea.

Torchiato dagli inquirenti, Giorgi avrebbe rivelato anche il sistema di collaborazione tra la “cricca” italo belga e le delegazioni del Qatar. “La collaborazione – chiarisce l’assistente di Cozzolino – è cominciata a inizio del 2019. Abbiamo definito gli importi, sui quali faccio un po' fatica a ricordare, per i nostri rispettivi interventi”.

Ma sottolinea, “Era in contanti”.

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