Subito dopo il trionfo di Elly Schlein alle primarie erano emerse forti perplessità sul destino dell'area riformista e della galassia cattolica all'interno del Partito democratico. Si temeva che le due componenti potessero essere sacrificate in nome di uno sbilanciamento totale a sinistra, ed è proprio questa la strada imboccata dal nuovo corso del Pd. La conseguenza logica? Malumori e sofferenze che serpeggiano tra chi chiede maggiore ascolto e meno fughe in avanti. C'è chi inizia già a ribellarsi.
I cattolici del Pd si ribellano a Schlein
Le agenzie danno conto della posizione critica di Silvia Costa che, nel corso del suo intervento a difesa della linea dei cattolici dem, ha messo nel mirino la decisione del segretario di convocare una conferenza stampa prima della Direzione definendola una "sgrammaticatura politica". Stando a quanto riferito dall'Ansa, Costa avrebbe palesato l'auspicio di non trovarsi "di fronte a una donna sola al comando" e si sarebbe detta "un po' preoccupata" da alcune idee specifiche palesate nelle ultime ore.
Ad animare la discussione nel Partito democratico sono stati ad esempio i temi relativi alla gestazione per altri e alla posizione ambigua sul termovalorizzatore. Inoltre Costa avrebbe sollecitato una discussione doverosa e avrebbe fatto notare che alcune uscite personali "poco si conciliano con lo spirito di pluralismo e unità" tanto sbandierato. "In segreteria c'è stato poco riconoscimento alla cultura cattolico democratica. C'è bisogno di maggiore ascolto e attenzione", sono le parole attribuite dall'Adnkronos.
Le tensioni sugli assetti
Ad animare la Direzione è stata la questione della scarsa rappresentanza dei cattolici negli organismi dem. Un fronte che si aggiunge a quello della richiesta di maggiore confronto su temi sensibili dei diritti civili, come la maternità surrogata e il matrimonio egualitario. Ed è proprio su questo punto che sono emerse visioni opposte: da una parte che si appella alla prudenza; dall'altra chi ritiene che si debba avere coraggio e togliere dal tavolo i tabù.
Chi era presente alla riunione ha fatto sapere che Schlein ha assicurato di voler valorizzare il pluralismo. Ma sullo sfondo c'è chi non ha ancora digerito né la composizione della segreteria né il modo con cui si è arrivati alla scelta della squadra che affianca l'attuale numero uno del Nazareno. Qualcuno annota come non sia frutto di spirito unitario ma semplicemente del dialogo di Elly Schlein con Stefano Bonaccini, tagliando così fuori chi aveva sostenuto altre mozioni al Congresso.
Il segretario del Partito democratico guarda già al prossimo anno, mostrandosi ottimista in vista delle elezioni europee e tracciando la rotta che bisogna seguire per arrivare al trionfo.
Ma prima deve fare i conti con la situazione interna che rischia di implodere da un momento all'altro: o si attiverà per un confronto nel merito o le correnti saranno pronte a mettergli il bastone tra le ruote.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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