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Doppia morale Pd sullo spot della pesca: "Non si usi l'infanzia". Ma i suoi manifesti sono pieni di bambini

Dalla campagna della Coop per la Costituzione al minore migrante contro Salvini: i dem possono, Esselunga no

Doppia morale Pd sullo spot della pesca: "Non si usi l'infanzia". Ma i suoi manifesti sono pieni di bambini

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Doppia morale Pd sullo spot della pesca: "Non si usi l'infanzia". Ma i suoi manifesti sono pieni di bambini

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Il doppiopesismo come regola madre. La sinistra è quel che è: utilizza i bambini nei suoi manifesti ma critica Esselunga per la bimba della Pesca. La pubblicità scandalizza i dem per due motivi. Uno: è centrata sulla famiglia tradizionale. Dunque, per i progressisti, il messaggio di discrimina le persone separate o le altre tipologie di famiglia. Due: c'è una bambina. Una che tenta di riunire i suoi due genitori, e dunque non può che essere stigmatizzata. Non dalla leader, la Schlein fa esercizio di snobismo: «Non vorrei deludere nessuno ma non ho ancora visto lo spot di cui si sta parlando». Tom Wolfe, coniatore del fortunatissimo «radical-chi», può sorridere.

Comunque Social data, agenzia di comunicazione, registra «irritazione» sul web per l'atteggiamento della Schlein su un tema così polarizzante (le interazioni della Meloni sono 48mila). Ma si sa che a sinistra non guardano volentieri la Tv generalista. Il «campo largo» però la sua la dice eccome. Camilla Soru, consigliere comunale del Pd a Cagliari, pensa che la pubblicità demonizzi «la famiglia non tradizionale». Nicola Fratoianni, da bravo massimalista, se la prende con la premier, che ha il grave torto di aver elogiato La Pesca. Il leader di Sinistra italiana guarda al paniere Istat: «Per loro (i cittadini in difficoltà, ndr) anche una pesca rischia di diventare un lusso. L'Italia attende risposte». Calenda fa il superiore e risponde a una considerazione di Salvini: «Matteo, non ci rompere le palle e vai a lavorare».

La morale sinistra trova sempre nuove argomentazioni. Tipo quella dell'ex segretario Pd Pier Luigi Bersani, secondo cui «la sofferenza dei bambini non va mai usata a scopi commerciali». Ma - dicevamo - siamo dinanzi l'ennesimo caso di discrezionalità di marca dem. I tanti manifesti elettorali di Pd e compagni, altrettanto focalizzati sui concetto di famiglia e figli, sono sempre andati bene. Perché, che il Nazareno se lo ricordi o meno, in questi anni la sinistra ne ha affissi parecchi di 6x3 a tema familiare. E per esagerare a volte anche a sfondo famiglia tradizionale. Faceva comodo ritrarre una bambina per comunicare che «dal primo gennaio arriva il reddito d'inclusione, fino a 543 euro al mese».

Era ritenuto giusto piazzare su un manifesto l'immagine di un bambino migrante per sottolineare che «anche lui vuole ballare al Papeete». Lo ha fatto il Pd del Lazio. Non era poi così male usare la foto di un papà con in braccio suo figlio per provare a convincere gli elettori: «Vota le famiglie, scegli il Pd. 80 euro al mese per ogni figlio, fino alla maggiore età». Il consenso delle famiglie tradizionale così schifo non fa. E ancora due bambine festanti in giardino con un aquilone arcobaleno, per il 25 aprile: «Liberi di costruire il nostro futuro». Poi c'è anche chi ha scelto i più piccoli per le cause dei «nuovi diritti»: «Caro sindaco, trascrivi la mozione presentata in oltre cento comuni. La nostra battaglia per i diritti dei figli delle famiglie arcobaleno continua». Il testo è di +Europa.

Poi esiste un manifesto della Coop, peraltro abbastanza iconico, con un neonato in primo piano, per il settantacinquesimo anniversario della Costituzione. Non sono casi - questi - in cui si «sfrutta» il concetto di famiglia per un secondo scopo: quello elettorale o commerciale che sia? E allora viene il pensiero che alla base delle critiche a La Pesca possa esserci anche un po' d'invidia. L'operazione dell'azienda fondata da Bernardo Caprotti è riuscita alla perfezione. Sul caso ha detto la sua anche l'attore che fa la parte del papà: «Mi spiace per entrambe le posizioni - ha fatto presente Mauro Santopietro a Un Giorno da Pecora, rispondendo a una domanda sulle reazioni di destra e sinistra -, lo spot è prodotto culturale che dovrebbe far riflettere e non spingere a giudicare». Proseguendo la carrellata, sembra inutile citare un vecchio slogan del Pci: «Per la difesa della famiglia, votate il Partito comunista italiano». Erano altri tempi.

Era un'altra sinistra, almeno così sostengono dalla svolta della Bolognina.

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