Politica

Due figli a casa, due posti di lavoro e la burocrazia che blocca tutto

Un cittadino di Udine denuncia il dramma dei suoi figli e della burocrazia che blocca la loro gelateria

Due figli a casa, due posti di lavoro e la burocrazia che blocca tutto

Questa lettera è stata scritta via mail al presidente Renzi il 28 febbraio. Il premier non ha risposto e il problema resta irrisolto. La "spediamo" noi pubblicamente perché il signor Gianni Nadalin merita una risposta. Come le centinaia di migliaia di italiani che ogni giorno sono maltrattati, mortificati e frenati dalla burocrazia.

Egregio Presidente,
sono il papà di Omar, 28 anni, disoccupato da due, e di Ingrid, 23 anni, disoccupata da uno. Le scrivo perché nel suo programma di governo nelle priorità di intervento ha inserito la lotta alla disoccupazione giovanile e perché si è presentato come politico del «fare» (non chiacchiere). Le espongo il nostro problema per vedere se riesce a darmi una soluzione. Ad inizio 2013 abbiamo deciso di aprire una gelateria artigiana innovativa nella somministrazione «fai da te» e ci siamo avvalsi delle agevolazioni alle microimprese previste dal decreto 185/00 mirato ad aiutare i giovani disoccupati che aprono attività in proprio.

In data 11 marzo 2013 abbiamo presentato la domanda di agevolazione, a metà giugno abbiamo sostenuto il colloquio con i funzionari di Invitalia come previsto dalle norme che regolano il decreto legislativo, le quali norme stabiliscono che lo stesso Istituto entro massimo 6 mesi dalla data di presentazione della domanda debba comunicare il rifiuto, la sospensione in attesa di presentazione di ulteriore documentazione o l'accettazione della stessa.
Noi fino a quasi fine settembre siamo rimasti in trepida attesa della comunicazione deliberativa tramite raccomandata (anche se in cuor nostro speravamo arrivasse prima in modo da poter sfruttare una parte della stagione estiva), ma non avendo ricevuto nulla ci siamo rivolti ai canali informativi previsti (call-center) dai quali venivamo candidamente a sapere che l'iter era stato sospeso a tempo indeterminato dal mese di aprile (a giugno 2013, mese in cui abbiamo sostenuto un colloquio per presentare l'iniziativa da intraprendere, i funzionari Invitalia non ci avevano riferito nulla di tutto ciò).

Da fine settembre ad oggi mi sono rivolto più volte al call-center e inviato mail per avere info sullo stato della pratica e mai ho ricevuto indicazioni sulla data della delibera, anche se si sono sempre scusati del ritardo (ma come mai noi cittadini/sudditi dobbiamo rispettare le leggi e le scadenze mentre lo Stato può non rispettare le leggi che lui stesso emana?). Finalmente la scorsa settimana sono venuto a conoscenza che la pratica è stata accettata in data 15 gennaio 2014 e che verrà deliberata. Ma ovviamente per l'ennesima volta non hanno saputo dirmi quando.

Faccio notare che ovviamente noi stiamo pagando la locazione dei locali dove dovremmo aprire la gelateria, oltre a tutte le spese già sostenute per la costituzione della società, contratti elettricità, gas, acqua ecc. e non sappiamo se riusciremo a partire con l'iniziativa in tempi brevi visto che la primavera è alle porte.


A questo punto, Presidente, rispettosamente Le chiedo se è questo il modo d'aiutare i giovani disoccupati che hanno voglia di lavorare e se capite che questo disinteresse verso il cittadino porta al disinteresse (detto signorilmente) del cittadino verso il politico.
Gianni Nadalin - Udine

 

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