Vacanze al risparmio e rischio di fatturati in caduta libera per alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari e agenzie di viaggi. A metà della stagione estiva di questo 2013 il bilancio tracciato da Assoturismo-Confesercenti non lascia molto spazio all'ottimismo. Gli italiani stringono decisamente la cinghia: in 3 milioni rinunceranno alla villeggiatura ad agosto. Il 67 per cento starà a casa senza trascorrere neanche un giorno di vacanza. Chi ci va sceglie località più vicine a casa, e soprattutto in strutture più economiche rispetto al solito albergo, come gli agriturismi. Il budget di spesa delle famiglie per la voce vacanze si è ridotto mediamente di un quarto: dagli 800 euro di media per un pacchetto di viaggio degli anni scorsi, a circa 600 euro per quest'anno. Di conseguenza, gli operatori soffrono e molte imprese del settore sono a rischio chiusura.
Sono scese di quindici punti percentuali le presenze negli alberghi che, insieme a ristoranti e lidi balneari, registrano un calo di introiti tra l'otto e il dieci per cento. A scontare il pedaggio peggiore sono le agenzie di viaggi, con crolli di fatturato fino al 30 per cento. Restano i turisti russi, mentre quelli inglesi e tedeschi hanno deciso di preferire al Bel Paese località meno care come Grecia e Turchia.
Penalizzato in misura ancora maggiore il Mezzogiorno, dove ha il suo peso specifico anche la carenza di infrastrutture e l'insufficienza nella promozione a livello internazionale.
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