E Barca rivela: «Io comunista promosso dal Cavaliere»Il ministro della Coesione territoriale alla «Zanzara»

Il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca fa coming out. E, in un'intervista alla Zanzara, racconta di essere un giano bifronte: cuore di sinistra, tifo per Bersani premier, ma anche stima per il Silvio Berlusconi imprenditore che, rivela, è l'artefice della sua promozione a capo dipartimento dell'Economia. Intervistato dalla trasmissione di Radio24, Barca non ha peli sulla lingua: «Fu Berlusconi – dice – a promuovermi capo dipartimento dell'Economia e dopo mi chiese se era vero che ero comunista. Gli dissi di sì, che era una malattia di famiglia incurabile. Si opponeva Fini alla mia nomina. Non fu di ostacolo Berlusconi, gli ho sempre visto uscire lo spirito imprenditoriale che valuta le capacità delle persone. Mentre a sinistra molti mi rimproverarono quella promozione e di aver lavorato con lui e Tremonti. Ma un funzionario deve lavorare a prescindere dal colore del governo». Pur con il cuore che batte a sinistra, il ministro Barca non lesina ammirazione al leader del Pdl: «Il merito di Berlusconi - afferma - lo vedo nella sua attività di imprenditore, l'ho raccontato spesso all'estero.

Ha il merito di aver ribadito che in Italia gli imprenditori non sono quei 5 o 6 che si sono autoproclamati re dell'Italia, ma che lui è venuto fuori dal nulla e fuori dall'establishment. Si è costruito da solo, anche in politica. Altri erano stati massacrati dalle piccole cerchie. Questa cosa la sinistra non l'ha capita per molti anni».

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