La stampa europea boccia Monti

Economist: "Esordio poco propizio". Il Financial Times: "Così rischia la sconfitta"

Il Papa ha scritto un articolo per il "Financial Times"
Il Papa ha scritto un articolo per il "Financial Times"

Roma Era l'uomo che, secondo una copertina di Time, forse avrebbe salvato l'Europa. L'uomo per cui mezzo continente e anche un po' di mondo si strappò le vesti quando, l'8 dicembre scorso, a sera, annuncio che avrebbe lasciato Palazzo Chigi. Ma è bastato che Mario Monti svestisse i panni del tecnico saggio, presentabile ed english speaking per indossare quelli del politico rissoso e prezzemolino per essere scaricato dall'adorante stampa straniera.
L'affondo più duro arriva dall'Economist. Il settimanale britannico constata che l'esordio di Monti «non è stato dei più propizi» e si preoccupa per il peso del fattore M sulle prossime elezioni italiane: «Paradossalmente - si legge - è il rassicurante Monti che molto probabilmente potrebbe causare un risultato instabile nella forma di un Senato sospeso». La vignetta che accompagna l'articolo raffigura Monti e Berlusconi che si accingono a fare a pugni davanti a un Bersani sghignazzante. Infatti per il foglio economico l'unico ruolo che Monti potrebbe avere è offrirsi da stampella a un Pd vincitore zoppo «come partner di una coalizione e, soprattutto, come contrappeso alla sinistra radicale». Quella che «con il suo incessante criticismo ha contribuito al crollo dell'ultimo governo di centrosinistra».

Anche il Financial Times, dopo aver invocato la «ascesa» in campo di Monti, sembra ora piuttosto perplesso dalla piega degli eventi: «Monti attacca i rivali estremisti», è il titolo dell'articolo che racconta il nuovo volto «energico» del Professore (che però «rischia di attirare il loro fuoco su di sé e sulla sua agenda di riforme pro-europea, rischiando una dura sconfitta») e ne sottolinea le criticità. «Monti - si legge - è vulnerabile su due fronti: la triste performance dell'economia italiana nell'ultimo anno e la scelta dei suoi alleati politici». Non solo: il piglio impetuoso del Professore «potrebbe danneggiare anche la prospettiva di una potenziale coalizione di governo con il centrosinistra, l'attuale favorito per la vittoria». Caro Monti, non ne azzecchi più una.
In Germania è Die Welt a raccontare ai suoi lettori il nuovo Monti in «guantoni da boxe» che picchia a destra e a manca. I toni pacati celano una certa delusione da parte del giornale tedesco. «Il contegno diplomatico del Professore da questa settimana è finito. Da tecnocrate si trasforma in un baleno in politico». La Sueddeutsche Zeitung racconta di una campagna elettorale «poco chiara» e con «molti punti interrogativi». «Monti al momento ha più problemi», scrive la Sz, secondo cui il Professore, dovendo compiere un'operazione da «funambolo» che «potrebbe danneggiare la sua immagine di navigato paterno esperto di economia». «Monti non vuole essere né di destra né di sinistra, e nemmeno appartenere a un particolare partito.

Vuole essere invece al vertice di un movimento civico riformista e proeuropeo. A questo gli elettori italiani, che da decenni conoscono una chiara situazione politica, non sono abituati», si legge. Inoltre, la campagna di Monti «è ancora vaga», aggiunge il giornale, citando le incertezze su simbolo e liste. Per il quotidiano bavarese «se Monti vuole partecipare alla discussione col prossimo governo deve accordarsi con Bersani».

Ma fino a che punto i due, «vogliono tirare la loro linea di conflitto?». Un dubbio fatidico. «Agli elettori dovranno essere chiarite molte cose nelle prossime settimane», conclude la Sz. Ascesa e declino di un superman.

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