È incredibile la mistificazione di chi insulta e infanga dichiarando di essere insultato e infangato.
L’idolatria per i giudici, strumenti politici dichiarati, legittima l’inquisizione. Ogni sospetto è reato e ogni comportamento libero è prostituzione. La magistratura infanga le donne dividendole in buone e cattive, in disponibili e indisponibili, criminalizza la sessualità, esalta il sacrificio in contrapposizione all’«uso»del corpo.Mai si era arrivati a una così furiosa repressione. Negando il moralismo si affermano cose inverosimili: «Non ce l’abbiamo con chi usa il proprio corpo, ma con chi lo compra».Come se le due volontà fossero in contrasto, e chi compera dovesse respingere chi si offre. Sento una rabbia contro questa ipocrisia che si manifesta quotidianamente sui giornali di regime.
Con inverosimile spudoratezza si esaltano dichiarazioni offensive e vergognose. Roberto Saviano offre, pelosa, la sua commiserazione: «Ho letto le carte dell’inchiesta su Ruby. E non ho sentito nausea ma ho avvertito un altro sentimento: tristezza... Quelle sono carte di solitudine, di una persona anziana, di un nonno, che si trova in quella situazione ». Ecco la vecchiaia umiliata, e l’astuzia femminile criminalizzata. Con l’atteggiamento di superiorità di un «giovane» che crede di avere un primato solo negli anni. Prova tristezza. E crede che Paolo Poli, Gianni Agnelli, von Karajan, Strehler, Chaplin, Umberto Veronesi e altri «vecchi» abbiano frequentato e amato persone anziane, per evitargli la tristezza? E forse il giovane Saviano ignora i sentimenti e i piaceri di Giulio Einaudi che, in età di nonno, amò donne giovani. Anche lui gli fa tristezza? E naturalmente delle giovani che, non diversamente da Moll Flanders, fanno i loro calcoli e perseguono il loro interesse, non considera la libertà, condivisa dalle madri, di corteggiare, circuire, sedurre un uomo maturo, ma è subito pronto a giudicare,a riconoscere l’autorità del tribunale, la verità dell’accusa, dimenticando Socrate, Galileo, Pasolini, Tortora: «Una cosa è il privato, altra faccenda è il reato. Una sessualità che arriva allo scambio, all’estorsione, al racket».
Ma non si vergogna Saviano delle parole che usa? Nessun racket. Da parte di Saviano c’è invece fango, mentre si attribuisce ad altri «la macchina del fango che pesca qualche elemento nella tua vita privata». Io leggo soltanto della vita privata di Berlusconi. Della sessualità di Saviano e delle sue donne non leggo nulla.
Questo mi pare fango e non lo vedo equamente distribuito su Bersani, Fini, D’Alema, Saviano, Vendola, Di Pietro, di cui nessuno, per perseguire un reato inesistente relativo a una presunta prostituta che non è tale e tale non si ritiene, intercetta le amiche e gli amici. Così assistiamo allo sconcerto di Francesco Merlo che non sa come registrare il mutamento di costume che annichilisce il moralismo suo e dei Saviano. Altro non è che fine dell’ipocrisia la rappresentazione dei tempi che, oggi come ieri, vedono donne interessate, consapevoli del potere del loro corpo e della loro bellezza. Una novità?
Vogliamo partire dalle cortigiane del Carpaccio? O da Veronica Franco? Merlo vuole una lezione sul potere della seduzione femminile? Se ne scandalizza oggi?
Ed eccolo allora stupirsi senza pudore dell’«avvento delle mamme-maîtresse ». Eccolo offendere madri e figlie con un moralismo che sembra ignorare la storia e l’indole dell’uomo. Le ragazze sono etichettate come «le lupe di Arcore »: «Vendute dalle madri, dai padri, dai fratelli e dai fidanzati le lupe di Arcore non sono le vittime ma l’avanguardia di un degrado familiare che non esiste in nessuna parte del mondo civilizzato ». Ecco la perla: «Eppure la professione di Velina eccita queste nuove mamme italiane, perché appunto basta la “bella presenza” e nient’altro, come ha dimostrato a Sanremo Elisabetta Canalis ». Un vero gentiluomo, del tutto estraneo alla «macchina del fango». Poi si commuove e concede, al limite del ridicolo (anzi oltre): «Ci sono mamme e mogli come Marella Agnelli e come Sophia Loren e Mina e com’era la stessa mamma di Berlusconi che fu l’unica cosa dolce della sua vita forsennata ».
Sic! La vita forsennata! E chissà come fu quella di Rimbaud, di Baudelaire, di Oscar Wilde, di Pasolini, di Genet e anche di Sartre, agli occhi mondi di Francesco Merlo. Dentro di sé egli continua a esclamare: «Mamma mia!».
E così, senza temere il ridicolo della retorica, inizia la lode di un modello di donna perduto, elencandone alcune esemplari rappresentanti. Ascoltiamolo (e manteniamoci seri): «Signore di casa, padrone di case, voci e volti antichi e moderni della tradizione della nostra civiltà femminile, donne italiane di oggi, energiche, belle e nervose, come Isabella Rossellini e Monica Bellucci, o riservate e eleganti come la vedova di Enrico Berlinguer e Carla Fracci. E penso come furono meravigliosamente mamme, toste, Marcella Ferrara, storica collaboratrice di Togliatti, e Palma Bucarelli, la signora dell’arte contemporanea ».
Arrivati fin qui a leggere, ci interroghiamo: passi per le «energiche, belle e nervose» Isabella Rossellini e Monica Bellucci; ma considerare riservata e elegante Carla Fracci, dopo che la si è pizzicata tra le destinatarie di un appartamento del Pio Albergo Trivulzio, destinato a persone bisognose, fa nascere qualche riserva sul concetto di «eleganza » per il rigoroso e inflessibile Merlo, castigatore dei costumi, temporaneamente distratto nel vortice della danza. Ma di un uomo così preciso e colto non può non stupire l’inopinato riferimento a una condizione inesistente.
Merlo afferma di pensare a come furono «meravigliosamente mamme toste » Marcella Ferrara e Palma Bucarelli.
Della tostaggine della prima non so, e non dubito. Della seconda so che fu indubbiamente tosta, ma certamente non mamma. Non ci sfuggiva il risvolto moralistico di quell’elenco di donne virtuose, contrapposte alle prostituite e alle «lupe di Arcore». Purtroppo per Merlo, la realtà è molto diversa. Così, contro le «mamme-maîtresse», Merlo è pronto a schierare donne che mamme non furono mai. Peccato.
Poi cambi giornale e leggi che il principe Andrea, duca di York, ex marito di Sarah Ferguson che è stato fotografato mentre abbracciava una ragazzina di 17 anni con l’ombelico scoperto e un top rosa molto succinto. Toh, guarda, uno scandalo sessuale in una parte del mondo civilizzato che non è l’Italia.
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