Ecco gli "italiani" del futuro: Hu, Chen, Wu e Mohamed

La classifica dei nomi più diffusi a Milano è la fotografia di un'Italia invasa dagli immigrati. Al primo posto resiste Rossi ma tra i primi 10 ben tre sono orientali

Ecco gli "italiani" del futuro: Hu, Chen, Wu e Mohamed

Al primo posto c’è il meneghino "doc" Rossi. Ma già al secondo compare l'orientale Hu. Benvenuti a Milano, Cina. Benvenuti nella Chinatown d'Italia dove i cognomi più diffusi non solo non sono milanesi, ma non sono nemmeno italiani. Ecco un assaggio: Rossi, Hu, Chen, Brambilla, Zhou, Wang, Wu, Lin, Zhang, Fumagalli, Liu, Zhao, Li, Zhu e Zheng.

Tra i primi dieci cognomi registrati all'anagrafe del Comune di Milano ben tre sono di chiara provenienza cinese. Un dato che dimostra come il volto del capoluogo lombardo stia cambiando sul piano etnico e sociale. La conferma arriva anche dal nono posto del "milanesissimo" Brambilla e dal trentesimo in cui si trova l'altrettanto meneghino Fumagalli. Una rivoluzione se si pensa alla situazione di venticinque anni fa: neppure un cognome straniero tra i primi trenta contro i quattro di oggi. L'unica continuità è rappresentata dal vertice della classifica che, nel 2012 così come un quarto di secolo fa, è "difesa" dai Rossi. Un arroccamento che potrebbe durare ancora poco. Una sorta di baluardo in una città che da sempre è un vero e proprio polo di attrazione per gli immigrati. "Questa classifica dei cognomi - spiega l’assessore comunale Daniela Benelli - è un indicatore dell’evoluzione nel tempo della città e dei suoi abitanti. Se negli anni Cinquanta e Sessanta colpiva il diffondersi dei cognomi meridionali, ora questo discorso vale per quelli stranieri: con il tempo verrà meno lo stupore anche per questi ultimi".

Sono i cognomi cinesi a spopolare in città. Tra i primi cento se ne annoverano almeno una dozzina: ci sono 3.694 Hu, 1.625 Chen e 1.439 Zhou. Poi 1.030 Wang, 930 Wu, 916 Lin, 829 Zhang, 742 Liu, 684 Zhao, 676 Li, 633 Zhu e 581 Zheng. Il numero così elevato si spiega col fatto che quella cinese è la comunità straniera più antica della città. Il primo insediamento in via Paolo Sarpi risale agli anni Venti. Purtroppo il processo di integrazione intrapreso dalla Giunta Moratti attraverso la pedonalizzazione dell'area è stato abbandonato dalla Giunta Pisapia: i carrelli selvaggi, i negozi all'ingrosso e il degrado sono tornati a essere problemi all'ordine del giorno. Tanto che l'integrazione con la comunità cinese sembra farsi più lontana. "A parte la massiccia presenza dei cinesi, scorrendo l’elenco dei cento cognomi più diffusi non si rileva alcuna 'invasione' degli stranieri", fanno sapere da Palazzo Marino. In realtà, ai cognomi cinesi vanno ad aggiungersi quelli di chiara matrice araba: Mohamed si colloca al 34° posto con 944 persone, Ahmed occupa la 63ª posizione con 741 persone e Ibrahim si situa al 75° posto con 656 presenze.

Nel leggere la lista stilata dal Comune di Milano emerge anche qualche sorpresa positiva per quanto riguarda i cognomi prettamente "ambrosiani". Tra i primi dieci troviamo al terzo posto Colombo (3.685), al quarto Ferrari (3.568) e al settimo Villa (1.905). Tutti e tre di antica tradizione meneghina.

Brambilla, con cui viene identificata la famiglia milanese per antonomasia, compare al nono posto della classifica: è portato "solo" da 1.536 cittadini. Beretta (primo sindaco di Milano) è "relegato" addirittura al ventottesimo posto, con 1.042 persone.

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