Ecco il piano a marce forzate per cambiare la Costituzione

Approvato ieri l'iter, nuova Carta entro l'ottobre 2014. Quagliariello: "Non c'è alcuna sovrapposizione con l'Aula". Il capo dello Stato: "I saggi non diffondano pessimismo"

Il senatore Gaetano Quagliariello
Il senatore Gaetano Quagliariello

RomaDiciotto mesi al massimo, sedici se tutto fila liscio. È il tempo definito per cambiare la Costituzione, in particolare la forma di Stato e di governo, il bicameralismo così come è ora, oltre che per consegnare al Paese una nuova legge elettorale. Mentre il presidenzialismo incassa già da ieri il primo «vaffa» di Grillo. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla cornice dei tempi per la scrittura dei nuovi testi costituzionali. È stabilita la road map del comitato «dei 40», la commissione bicamerale di cui faranno parte venti deputati e venti senatori, in rappresentanza di tutte le forze politiche di Camera e Senato. Saranno l'interfaccia parlamentare dei 35 saggi per le riforme da poco nominati dal premier Letta. I 35 esperti sono stati ricevuti ieri al Quirinale dal capo dello Stato. Non riceveranno compensi se non «rimborsi spese per il viaggio», nemmeno per l'alloggio. Lavoreranno quindi «a titolo gratuito», ha confermato il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello. Da ieri i saggi sono ufficialmente insediati con la benedizione del capo dello Stato ai quali ha detto di «non diffondere pessimismo basandosi sul fallimento delle esperienze precedenti, a partire dalla commissione Bozzi».
Il disegno di legge approvato ieri, ha proseguito Quagliariello, stabilisce «un cronoprogramma che consente di rispettare quanto detto dal presidente Letta in sede di dichiarazioni programmatiche». Ovvero che il percorso delle riforme «si concluda in 18 mesi al massimo: è pensabile che per fine ottobre venga approvata» dal Parlamento «questa legge». Il ddl approvato ieri è trasmesso al Senato, dove il governo «chiederà la procedura di urgenza per ridurre i tempi di discussione e approvazione», ha aggiunto il ministro per i rapporti con il Parlamento Dario Franceschini.
Per ottobre, il comitato dei 35 saggi «avrà finito i suoi lavori e consegnato la relazione al governo. Dunque i lavori di revisione del Parlamento non si sovrapporranno mai con quello degli esperti», il chiarimento di Quagliariello. I saggi e i 40 della bicamerale si alterneranno in una sorta di «staffetta»: «Non ci saranno né sovrapposizione, né perdita di tempo». Da ottobre, il Parlamento «avrà piena sovranità e il campo sgombro da altri organismi». Durante l'estate saranno quindi nominati i 40 «esaminatori» della nuova Costituzione, mentre i saggi saranno all'opera sull'agenda. La commissione bicamerale dei 40 lavorerà da ottobre «fino alla fine di febbraio 2014». La prima lettura di una Camera è prevista per «la fine di maggio» 2014, mentre la prima lettura dell'altra Camera «per gli inizi di settembre». L'«approvazione definitiva della riforma», ha quindi concluso Quagliariello, si può prevedere «per l'ottobre 2014».
Il governo è comunque orientato allo svolgimento del referendum una volta che le Camere si saranno pronunciate. Il referendum o i referendum «possono svolgersi anche se l'approvazione supererà i due terzi» dei voti parlamentari «previsti attualmente».

In Cdm è stata sollevata qualche perplessità sull'impostazione del ddl: un cronoprogramma così stretto si concilia male con la complessità delle riforme in campo: «Non bisogna comprimere i tempi - è stato il concetto espresso da Emma Bonino - stiamo cambiando la Costituzione, non le regole di un condominio». Agli scettici è stato spiegato che il governo ha semplicemente rispettato le mozioni approvate dalle Camere.

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