Ecco lo yacht più grande del mondo

Azzam, il nuovo super panfilo di un principe saudita, surclassa perfino Eclipse la mega barca di Abramovich

Ecco lo yacht più grande del mondo

Da sempre i ricconi giocano a chi ce l'ha più lungo. Parliamo del loro yacht, s'intende. Anche se, a dire il vero, nel borsino degli status symbol lo yacht ormai è derubricato a roba per poveracci. Al fixing dei ricchi sono quotati invece i superyacht, mentre i ricconi doc si fanno il gigayacht. A quest'ultima categoria appartiene Azzam, una barchetta da 180 metri che sta alla nautica di lusso come il pedalò sta alla spiaggia di Rimini. Azzam non è un pattino da noleggiare a ore al Bagno Miramare di Cesenatico, ma l'imbarcazione attualmente più lussuosa al mondo (tra gli optional, un sistema di difesa antimissile, un mini sommergibile e due eliporti). L'armatore è il principe saudita Al Waleed bin Talal che è riuscito nell'impresa di umiliare il precedente megayacht da Guinnes: Eclipse, del magnate russo Roman Abramovich, che ce l'aveva lungo appena 162,5 metri; e così Abramovich - abituato a essere sempre il numero uno - ha dovuto abbassare il capo dinanzi alla grandezza ipertrofica della creatura di Al Waleed bin Talal. «Al» (da questo momento il nome lo abbreviamo così, se no facciamo notte...) è un uomo d'affari di rilievo internazionale e uno dei più grande investitori stranieri negli Stati Uniti: ha un patrimonio finanziario netto di 20 miliardi di dollari è anche uno degli uomini più ricchi del mondo. Laureato al Menlo College nel 1979, subito dopo torna in Arabia Saudita, con l'intento di approfittare del boom del petrolio, anche se poi i suoi interessi si sono rivolti anche al settore immobiliare e bancario. La svolta arriva nel 1991, quando «Al» investe 590 milioni di dollari nel salvataggio della Citicorp, operazione finanziaria che gli valse il titolo di Arabian Warren Buffet (una specie di Oscar per tykoon arabi). «Al», quando si tratta di mettere mano al borsellino, non si risparmia: case da milioni di dollari, jet privati, yacht ma anche tanta filantropia con donazioni miliardarie a enti benefici e a fondi per l'istruzione. Uomo d'affari versatile, il suo ultimo investimento è stato quello di 300 milioni di dollari sul social networking Twitter. Il panfilo da mille e una notte battezzato Azzam (che in arabo significa «determinazione»), è stato ultimato il mese scorso nel cantiere tedesco Lürssen, a Brema. Oltre alle dimensioni, «incuriosisce» il prezzo: si vocifera che il 57enne saudita abbia sborsato circa 600 milioni di euro. A confronto, la barca di Abramovich, costruita nel 2009, era costata una bazzecola: 340 milioni di euro.

«Al» è lo stesso personaggio che sei anni fa ordinò, come primo privato al mondo, un Airbus A380 (prezzo di listino di circa 200 milioni di euro), ma si sbarazzò dell'aereo passeggeri più grande al mondo ancora prima della consegna.
Da allora ha pensato bene di cambiare aria, dandosi al mare. Con grandissima «determinazione. Anzi, con grandissima Azzam.

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