Interni

Elogio del contante, simbolo di libertà

Il contante ha un valore culturale, è uno strumento concreto, tangibile, materiale. Rappresenta i primi soldi guadagnati da ragazzi, ci aiuta ad avere maggiore contezza di quanto spendiamo. Il contante è il simbolo del boom economico, degli anni in cui l’Italia è diventata una grande potenza industriale. Alzare il tetto al contante significa dare la possibilità a ogni persona di scegliere come poter disporre dei propri soldi. Si chiama libertà e a qualcuno dà da sempre fastidio.

Elogio del contante, simbolo di libertà

La decisione del governo nel Consiglio dei Ministri di alzare il tetto al pagamento in contanti a 5000 euro, rappresenta una buona notizia sotto vari punti di vista.

Anzitutto viene approvato un criterio di libertà: se un cittadino lavora, guadagna onestamente i propri soldi, paga le tasse, deve essere libero di poterne usufruire come meglio ritiene, senza che sia lo Stato a imporre come e in quale modalità spenderli. Mettere un tetto basso all’uso dei contanti, impone ai cittadini di utilizzare obbligatoriamente la moneta elettronica per le transizioni e di essere tracciati in ogni spesa. È invece diritto di un cittadino poter acquistare beni o fare spese senza che tutto sia tracciato e controllato. C’è chi dice che così facendo si favorisce l’evasione ma la correlazione contante-evasione è figlia di un approccio ideologico che tende a prediligere in ambito fiscale un controllo dei cittadini. Peraltro colpisce come ci si accanisca contro i singoli cittadini con pregiudizi duri a morire quando non si è ancora risolto il problema dei grandi evasori. Al tempo stesso, le persone che invitano in ogni ambito l’Italia ad “adeguarsi all’Europa” e sono fautori dell’europeismo come soluzione a tutti i mali, non dicono che in molti dei principali paesi europei o non esiste un limite per le spese in contanti oppure è molto più alto di quello italiano. Nella vicina Croazia il tetto è di 15 mila euro mentre in Germania, Austria, Irlanda e Lussemburgo non esistono limiti. Proprio in Germania viene chiesto un documento di identità per chi paga con più di 10 mila euro in contanti.

Inoltre, la misura decisa dal governo, unita ad altre decisioni in ambito fiscale, rappresenta un segnale importante per i cittadini nella direzione di un cambio di rotta sui temi fiscali con un fisco più equo che concepisca gli italiani non come numeri da vessare ma come persone. Ma il contante ha anche un valore culturale, è uno strumento concreto, tangibile, materiale. Rappresenta i primi soldi guadagnati da ragazzi e poi messi da parte, ci aiuta ad avere maggiore contezza di quanto spendiamo. Il contante è il simbolo del boom economico, degli anni in cui l’Italia è diventata una grande potenza industriale. Alzare il tetto al contante non significa essere contro i pagamenti elettronici bensì dare la possibilità a ogni persona di scegliere come poter disporre dei propri soldi.

Si chiama libertà e a qualcuno da sempre dà fastidio.

Commenti