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Emiliano non vuole Azione. E Calenda: "Non fare il ras"

Tre consiglieri escono dal Pd e vanno col centrista. E restano in maggioranza

Emiliano non vuole Azione. E Calenda: "Non fare il ras"

Carlo Calenda ieri mattina è arrivato a Bari nella sede del consiglio regionale della Puglia per annunciare la formazione del gruppo di Azione all'interno della maggioranza di Michele Emiliano, con Pd e 5 stelle. A sostegno quindi del suo acerrimo nemico, con cui aspramente si è scontrato ai tempi del mandato al Mise durante il governo Renzi, e che portò alla candidatura di Scalfarotto alle regionali del 2020 contro Emiliano. E che solo due mesi fa alle politiche aveva posto come condizione per la candidatura nel terzo polo l'opposizione a Emiliano. Ma ieri tre consiglieri regionali sono usciti dal Pd per aderire ad Azione, chiarendo, con l'approvazione di Calenda, di voler restare in maggioranza. A questo punto gli altri partiti non ci stanno.

Prima il Pd: «Non potremo mai stringere né ora né in futuro alleanze con Azione e Italia Viva».

Idem le liste civiche. Ma a far prendere la decisione definitiva a Emiliano è stato Giuseppe Conte con una telefonata al governatore martedì sera: «Scegli o Calenda o i 5 stelle». A quel punto Emiliano, dopo solo 5 ore ha messo fuori Azione dalla maggioranza: «Giudico la dichiarazione del leader politico nazionale e dei suoi neoadepti locali di voler rimanere in maggioranza niente di più che una dimostrazione di mancanza di senso delle istituzioni politiche, non posso che estrometterli». A quel punto Calenda s' infuria: «Se Emiliano fa il Ras della Puglia lo accompagneremo fuori dalla Regione; come già feci dal Mise». E poi si appella a Letta e annuncia l'uscita di Azione da tutte le maggioranze col Pd nel resto d'Italia: «Chiaro che se c'è una pregiudiziale per Azione nelle alleanze regionali, verrà portata alla segretaria del Pd e come conseguenza avrà la rottura di tutte le giunte in tutta Italia che sono rette anche da Azione». Lo fa mentre in Lombardia sta candidando la Moratti contro il Pd.

Immaginiamo che Letta lo ignorerà come ha ignorato tutte le richieste di incontro, Calenda si rimangerà ancora una volta la parola conservando le poltrone, ma con uno schiaffo in più ricevuto da Emiliano.

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