dal nostro inviato a Bologna
Alle 9.30 di questa mattina, nel palazzo di giustizia di via Farini, il presidente dell’Emilia- Romagna Vasco Errani compare davanti a un giudice. È un evento senza precedenti: maierasuccessocheilsimbolodel «buongoverno rosso » fosse chiamato dalla magistratura a rispondere del proprio operato. L’accusa per il governatore democratico è di falso ideologico. Per difendere l’amministrazione regionale e il fratello, le sue due «famiglie », Errani avrebbe fatto preparare carte false da fornire agli inquirenti. Accusa grave per un pubblico amministratore, per di più erede di quella «superiorità morale»che secondo Berlinguer rappresentava la carta d’identità di ogni comunista autentico.
Il giudice dell’udienza preliminare Bruno Giangiacomo, esponente di primo piano di Magistratura democratica (è coordinatore delgruppodilavorosull’ordinamentogiudiziario), deve decidere se archiviare il fascicolo o rinviare a giudizio Errani, il fratello maggiore Giovanni e altre cinque persone coinvolte in un’inchiesta della procura di Bologna nata da un’inchiesta pubblicata dal Giornale nell’ottobre2009suifinanziamenticoncessi dalla regione alla coop Terremerse nel 2006. Questa cooperativa, presieduta da Giovanni Errani ( dimessosi dopo lo scoppio dello scandalo), aveva ottenuto un milione di euro pubblici per costruire una cantina vinicola, ma i lavori mostravano una serie di presunte irregolarità; in particolare non avevano rispettato una serie di vincoli posti dalla Regione. La quale non aveva eccepito. Solo l’estate scorsa, sei anni dopo aver erogato il denaro e a indagini pressoché concluse, ha chiesto a Terremerse di restituire il finanziamento con gli interessi. Una richiesta tardiva.
Per Errani senior, il progettista della cantina Giampaolo Lucchi, il direttore dei lavori Alessandro Zanotti e la funzionaria regionale Selva Casadei le accuse sono di truffa aggravata; perilgovernatoreeduestretticollaboratori della Regione, Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti, l’ipotesi è di falso ideologico per aver fornito alla Procura una memoria difensiva contenente informazioni scorrette allo scopo di mascherare le presunte irregolarità dell’ente pubblico e della coop rossa Terremerse guidata dall’altro Errani. Ad alcuni degliindagatisonostatisequestratibeni( 14immobili, auto, quote societarie) per un milione di euro, l’equivalente dei fondi avuti dalla Regione.
Alla vigilia dell’udienza preliminare le strategie processuali dei fratelli Errani divergono. Giovanni è difeso dall’avvocato Gaetano Forte del foro di Ferrara, il quale chiederà un rinvio dell’udienza a gennaio in base alla legge sui territori terremotati (tra cui Ferrara ricade). Ma lo slittamento preoccupa Errani, tra i principali collaboratori di Pier Luigi Bersani: un eventuale processo a ridosso delle elezioni sarebbe alquanto imbarazzante. Inoltre il rinvio comporterebbe il cambio del giudice, mentre Errani jr ha interesse a giungere rapidamente al pronunciamento del gup Giangiacomo, tra i leader di Magistratura democratica (la corrente di sinistra delle toghe). «Noi combatteremo per avere una decisione subito, non vogliamo aspettare mesi»,dice l’avvocato Alessandro Gamberini, legale di Vasco Errani.
Stamattina, con tutta probabilità, la difesa del governatore chiederà il rito abbreviato, strada solitamente intrapresaperottenereloscontodiunterzodella pena. La prassi dell’ufficio Gup di Bologna è di non stralciare i procedimenti, lasciando tutto nelle mani di un unico giudice. Stralcio o rinvio: oggi sarà questa la prima decisione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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