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Gli ex An partono da Milano per ridare vita alla destra

Meloni, La Russa, Crosetto aprono le "Giornate tricolore" di Fratelli d'Italia. A Storace e Alemanno: siamo "alleabili", ma non sarà un'operazione nostalgia

Gli ex An partono da Milano per ridare vita alla destra

Milano - Più che «cosa nera», meglio dire una «cosa blu», come ha puntualizzato Guido Crosetto appena ieri ha messo piede al Palazzo della Regione Lombardia per le due Giornate Tricolore di Fratelli d'Italia, intravedendo tra la gente Ignazio La Russa con indosso una camicia blu sbottonata. Anche se già dal nome della festa e dalle mille bandiere italiane sparse per tutto il parterre celeste della piazza, dove ieri sera hanno cenato 500 invitati, sembrava più una «cosa tricolore».

Gli stati generali del centrodestra nazionale sono partiti con La Russa che, con una voce più rauca del solito, ha invitato il gigante Crosetto a prendere un bel gelato «anti Pisapia» per protestare contro la delibera sulle chiusure anticipate delle gelaterie, e con la leader e cofondatrice del movimento Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni in visita della mostra di graffiti allestita nell'area del Palazzo Lombardia.

Ma dopo i saluti, le foto e gli abbracci con i tanti simpatizzanti arrivati da tutta Milano, si passa alle cose serie. Obiettivo: risuscitare il centrodestra in Italia. «Come il Futurismo, anche il centrodestra riparte da Milano», dice La Russa. «Qui oggi stiamo creando il centrodestra con una piattaforma nuova sulla quale iniziare a costruire», è il messaggio di Crosetto. «Credo che Fratelli d'Italia potrà crescere e molto», continua Meloni.
Ma qual è l'idea di centrodestra che hanno in mente? «Ripartiamo da Fratelli d'Italia - dice La Russa - An è il passato, ora siamo qui, e questa non è l'operazione nostalgia. Stiamo formando una classe dirigente di quarantenni rampanti ma senza preclusioni per tutti gli altri». La nuova destra di La Russa-Meloni&Co punta su tutti coloro che in qualche modo sono rimasti fuori dai giochi della politica e che condividano certi valori. La presenza oggi alla seconda Giornata Tricolore di Giulio Tremonti ne è la prova lampante. «Tremonti fa parte di un'idea di inclusione nel nostro movimento, come ne fanno parte Magdi Cristiano Allam, Francesco Storace, Gianni Alemanno. Il nostro è un progetto di inclusione non di annessione». A chiudere le Giornate Tricolore, stasera, un dibattito sui Marò a cui parteciperanno anche Fausto Biloslavo e Riccardo Pelliccetti, firme del Giornale.

Creare un centrodestra nazionale «alleabile, non necessariamente alleato, e soprattutto non malleabile, con le caratteristiche europee e valori sì conservatori e tradizionali, ma anche innovatori e innovativi», prosegue l'ex ministro della Difesa. Un centrodestra, però, ci tengono a dire i «fratellini», «non necessariamente alleato con il partito di Berlusconi» perché il Pdl viene considerato una risorsa «non sufficiente a battere la sinistra». Per La Russa il centrodestra «non può più continuare a reggersi sulle gambe di Berlusconi. Da ora in avanti metteremo alla prova il Pdl sui punti di programma che in campagna elettorale avevamo in comune, come i beni impignorabili, l'abolizione dell'Imu, l'azzeramento della tassazione sui giovani, la sicurezza delle città».

Sulla stessa linea Giorgia Meloni per la quale «il grande errore del centrodestra in questi anni è stato ritenere sufficiente Berlusconi. Quando non ci sarà più lui potrebbe essere un problema se non facciamo le primarie.

Magari poi le vincerebbe lui lo stesso, ma se non diamo la possibilità anche ad altri di mettersi in gioco, non andiamo da nessuna parte». Per la Meloni bisogna rimboccarsi le maniche e «guardare a quelli che sono schifati dalla politica per dimostrare che non siamo tutti uguali». A Milano cambia il vento. Il Futurismo della nuova destra è iniziato.

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