Fallisce il blitz anti-pellicce: 30 visoni morti

Un blitz parecchio rumoroso, forse simbolico ma non certo positivo nel suo esito: l'obiettivo era liberare i 1300 visoni rinchiusi in un allevamento, ma nel tentativo di farlo ne sono morti trenta, venti risultano ancora dispersi e tutti gli altri sono tornati nelle gabbie dove stavano prima.
É successo tutto due notti fa, nell'azienda agricola Pomina, tra San Rocco di Dovera e Crespiatica, nel lodigiano. Qualcuno è entrato e ha aperto le gabbie per fare uscire gli animali dal pregiatissimo pelo. La paternità del gesto non è stata rivendicata: nessuna scritta o volantino lasciati sul posto, ma l'operazione ha tutta l'aria di quelle tipiche delle organizzazioni di animalisti anti pelliccia. Peccato, però, che le 1300 bestie dal pelo pregiato, una volta liberate, si siano trovate ugualmente in difficoltà: forse impauriti e non avvezzi alla vita selvatica, essendo cresciuti in cattività, alcuni visoni sono entrati nei giardini delle villette sparse in zona, alla ricerca di cibo, mentre altri, nonostante l'apertura delle gabbie, non sono riusciti nemmeno a superare le recinzioni poste attorno all'allevamento, rimanendo di fatto intrappolati nell'area della cascina. Uno dei visoni è finito investito dall'auto dei carabinieri arrivati per fare un primo sopralluogo nella cascina.

Non è la prima operazione di questo tipo che si verifica in quella zona, ma questa volta, nel trambusto generale per recuperarli, alla fine trenta esemplari sono morti. Gli altri sono stati rimessi nelle gabbie. Insomma, tanto rumore per nulla.

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