B eppe Grillo non sarà a costo zero per la collettività. Costerà, e pure parecchio. Come tutti, del resto. O quasi come tutti gli altri gruppi parlamentari. Il mito di un partito che non peserà sulle tasche degli italiani sfuma di fronte ai numeri: con una proiezione possibile del 20% dei consensi, il Movimento cinque stelle incasserà (tra stipendi e rimborso al gruppo) circa 30 milioni di euro l'anno.
La cifra è stata calcolata in base alle dichiarazioni contenute nel «Codice di comportamento eletti movimento cinque stelle in parlamento», consultabile dalla pagina beppegrillo.it. Nel documento della dirigenza del M5s si elencano una serie di dogmi comportamentali per i grillini che si apprestano a varcare le soglie dei palazzi con le prossime politiche di primavera. Tra questi, le regole sul trattamento economico. Chi pensava che i Cinque stelle decidessero di vivere di aria e servizio pubblico rimarrà deluso. Nel regolamento si legge infatti l'apprezzabile decisione di rinunciare alla metà dell'indennità lorda per ogni deputato o senatore, pari a circa 5mila euro lorde, 2.500 nette mensili. Tale somma «dovrà essere restituita allo Stato insieme all'assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato)». Iniziativa unica nel suo genere, tanto che per essere portata a termine dovrà sottostare a un doppio passaggio burocratico. Le Camere non potranno infatti legiferare una variazione ad hoc per i grillini. I deputati Cinque stelle dovranno quindi ritirare il compenso intero, per poi aprire un conto esterno alla Camera dal quale potranno versare allo Stato, o a enti benefici, la somma non trattenuta. Con una proiezione di circa 120 deputati alla Camera, il M5s restituirebbe alle casse nazionali circa 300mila euro al mese. Il resto però lo tratterrebbe per sé. Ed è la parte più cospicua della busta paga. Si legge infatti dal regolamento del Movimento di Grillo che i «parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso, tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l'esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo». Non rinunceranno più a niente. Si porteranno dunque a casa metà indennità, pari a 2.500 euro, più la diaria di 3.500 euro, più 3.690 di «spese per l'esercizio del mandato». Totale dello stipendio mensile per ogni grillino: 9.690 euro. Senza calcolare i rimborsi, che superano comunque i 3mila euro ogni tre mesi per i trasporti e oltre 3mila euro l'anno per le spese telefoniche.
Ponendo il caso che i grillini viaggino e parlino al telefono di tasca propria (circostanza non prevista dal regolamento), i centoventi deputati del comico genovese incasserebbero comunque un milione 162.800 euro al mese, pari a 13 milioni 953mila euro l'anno.
Grillo ha poi dichiarato migliaia di volte che il Movimento rinuncerà a ogni forma di rimborso elettorale ai partiti. Ma non sono stati forniti particolari sui fondi per i gruppi parlamentari, previsti dalle Camere per il funzionamento del partito all'interno del palazzo: assistenti, uffici. Con una percentuale possibile del 20% dei voti, ai grillini andrebbero circa 5 milioni e 500mila euro di rimborsi al gruppo. Il costo del Movimento cinque stelle alla Camera, se non subentreranno modifiche al regolamento interno del M5s, o rinunce più specifiche, sarà quindi pari a circa 19 milioni cinquecentomila euro.
Stesso meccanismo al Senato. Qui la proiezione del numero dei senatori è più difficile, ma con una percentuale media del 20% si possono immaginare 72 possibili parlamentari grillini seduti sugli scranni di palazzo Madama. Il calcolo è leggermente superiore a quello della Camera. Riconsegnando la metà dell'indennità, ogni senatore avrebbe in busta paga a fine mese 9mila 740 euro. Gli stipendi pagati dal Senato ai grillini sarebbero dunque pari a 701.280 euro al mese, 8 milioni 415mila l'anno. È un calcolo ovviamente virtuale, perché il numero degli eletti potrebbe essere inferiore, o addirittura superiore a quello ipotizzato. Come è una proiezione ancora eventuale il calcolo del rimborso al gruppo. Con queste proporzioni potrebbe assestarsi intorno ai due milioni e mezzo di euro.
Totale del costo possibile del Movimento di Grillo al Senato: 10 milioni 900mila euro. Trenta milioni calcolando anche la Camera. La spesa per gli italiani è di poco inferiore agli altri partiti. Perché il Movimento cinque stelle è, a tutti gli effetti, un partito.
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