
Clima rovente nel Partito Democratico sul Medio Oriente. Tra i principali sostenitori di Israele nel partito, Piero Fassino è stato spesso vittima di attacchi mirati nel mondo dem, ma l’ultimo affondo ha superato ogni limite. Parliamo del commento choc firmato da Davide Carta, consigliere comunale a Cagliari: “Ad ammazzarlo non si fa peccato”.
Ad accendere il dibattito è stato Carlo Augusto Melis-Costa, attivista pro Pal molto attivo nei circoli culturali di Cagliari. “L’impronunciabile Fassino, uomo ormai fuso con la poltrona politica” il suo j’accuse. Nel mirino il mancato omaggio alle vittime civili di Gaza alla Camera. Il militante sardo ha poi rincarato la dose definendo l’ex sindaco di Torino un “consumatore abusivo di ossigeno”.
Ma a gettare benzina sul fuoco ci ha pensato Carta, compagno di partito di Fassino. “Ad ammazzarlo non si fa peccato” la sua frase lapidaria. Nessuna ironia di cattivo gusto, nessun equivoco, come testimoniato dall’assenza di emoji e dal tono dello scambio social. Come riporta L’Unione Sarda, il consigliere dem ha rivendicato il suo attacco: “A chi oggi mi chiede conto di quelle parole, rispondo con la coerenza di una storia politica lunga quarant’anni, che affonda le radici nel cattolicesimo democratico e si sviluppa nell’area democratico-progressista. Una storia che testimonia il mio rispetto incondizionato per la vita umana, a prescindere dalla nazionalità, dal credo o dal ruolo politico. Essere dalla parte dei diritti umani non è una posizione ideologica, è un dovere morale e civile. Io sono, e sarò sempre, dalla parte della pace, del dialogo e della giustizia. Non tutti, purtroppo, possono affermare lo stesso”.
Carta ha poi puntato il dito contro l’atteggiamento di Fassino in Parlamento: a suo avviso, la decisione di “non partecipare a un gesto simbolico di memoria e rispetto per le vittime di un conflitto così drammatico” rappresenta “un atto di rimozione e negazione”.
Sulla gravità delle sue parole, Carta ha affermato di aver espresso “un commento dai toni volutamente surreali e iperbolici, tratto da un vecchio adagio milanese che usava sempre un mio vecchio capo, per sottolineare l’assurdità di una simile posizione”. Infine le scuse: “E ovviamente mi dispiace che il mio commento sia stato travisato e chiedo scusa”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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