
L’effetto dei dazi imposti da Donald Trump non sembra impensierire Giorgia Meloni e il governo che presiede insieme alle altre due anime del centrodestra. Gli ultimi sondaggi sono una sentenza: gli italiani continuano a riporre grande fiducia nell’esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia. In questo senso, infatti, l’ultima analisi per Esperia Italia del Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, non rappresenta un’eccezione.
I dati sono tanto chiari quanto positivi per il presidente del Consiglio. Fratelli d’Italia rimane primo partito superando il 30% dei consensi con un 30,2% totale. Un risultato sorprendente. Solo un mese fa, infatti, in un sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, il partito della premier si fermava al 28,2%. Il Pd di Elly Schlein segue al 22,5% e subisce un calo rispetto a una sola settimana fa. L'ultimo sondaggio Swg, a ben vedere, ci consegnava un Partito democratico al 22,7%. Movimento 5 Stelle, invece, otterrebbe il 12%, mentre tornano di fatto appaiate le altre due forze di governo, Forza Italia e Lega, entrambe all’8,8%. Alleanza Verdi Sinistra avrebbe il 6,3%, mentre gli altri movimenti resterebbero sotto la soglia del 3%. “Analizzando il trend elettorale dalle politiche a oggi – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – cresce di oltre 4 punti il consenso al partito della premier, che passa dal 26% del settembre 2022 al 28,9% delle Europee e supera oggi la soglia del 30%”.
“Risulta significativo - afferma Gino Zavalani, direttore editoriale di Esperia - che gli italiani confermino il sostegno a Giorgia Meloni nei giorni dell’accordo sui dazi. Questo perché la stragrande maggioranza degli italiani voleva un accordo con gli Usa e non la guerra commerciale. Gli italiani sanno che in politica estera si lavora in silenzio, si negozia a più livelli, e si costruiscono accordi. Per questo premiano chi ha scelto di stare nel campo della responsabilità e della prudenza”.
Questi numeri vanno di pari passo con quelli dell’occupazione. L’Istituto nazionale di statistica, infatti, ha spiegato che a giugno 2025, su base mensile, la crescita di occupati e inattivi (+0,1%, pari a +16mila unità) si associa al calo dei disoccupati.