Il ferito va sempre soccorso Anche se è un animale

Il ferito va sempre soccorso Anche se è un animale

In un Paese civile forse non dovrebbe neanche esservene bisogno, ma è noto che gli italiani sono un popolo molto difficile, anzi impossibile, da governare, a meno che non si usi il bastone. La carota è ugualmente indigesta. E così, per «invitare» i cittadini a fermarsi di fronte al cane investito sulla strada e per scoraggiare quei disgraziati mentali che fanno marcia indietro passando con le ruote sul gatto («tanto era già morto»), ora chi mette sotto un animale è obbligato a fermarsi e prestargli soccorso.
Il Codice della Strada infatti, ha equiparato lo stato di necessità di un animale ferito a quello di una persona. Il tutto sarà d'obbligo a partire dal 27 dicembre, quando per strada si potranno udire anche le sirene delle ambulanze veterinarie e vedere i lampeggianti dei mezzi di vigilanza zoofili.
Innumerevoli sono state nel passato le proteste e le cause intentate alla polizia o ai carabinieri che rifilavano multe salate a chi, pur trasportando un animale in stato di necessità, superava il limite di velocità consentito e vedeva il suo senso civico «premiato» con 150 euro di multa e magari qualche punto in meno sulla patente. Ricordo ancora l'articolo che ho scritto un paio d'anni fa, sollecitato da un signore di Arezzo che su una strada deserta trasportava il cane, appena investito, presso una clinica veterinaria distante 800 metri dalla paletta del poliziotto. Mentre il sangue del cane si spandeva sul plaid dell'auto e il signore scongiurava l'agente di fargli raggiungere la clinica, il poliziotto, di tutt'altro avviso, declamava il classico: «Libretto e patente».
Se ricordo bene il cane se ne andò, mentre si procedeva al controllo accurato dei documenti e il lettore che mi scrisse ebbe torto anche da parte del prefetto e del giudice di pace cui si era rivolto.
In un caso simile, dal prossimo anno, le autorità che vigilano il nostro comportamento sulle strade, non potranno fare altro che scortarci o augurarci di raggiungere presto la clinica, se a bordo dell'auto è presente un cane o un gatto con un trauma grave, ferite aperte, emorragie, convulsioni o altri sintomi gravi e potenzialmente letali. Sarà poi ovviamente compito del veterinario curante stilare una certificazione che attesti la gravità dello stato di salute per il quale il conducente si trovava nella necessità di correre più del dovuto.
Sia chiaro che questo non significa avere piena libertà di comportarsi in modo pericoloso. Anche l'ambulanza che corre con l'infartuato verso l'ospedale rallenta al semaforo rosso e l'autista sa benissimo che non deve, per nessun motivo, rischiare oltre alla vita del malato, la sua, quella dell'assistente più magari quelle del parente e del medico a bordo, trasformando una situazione potenzialmente drammatica in una sicura strage. Quindi, prima ancora delle leggi, si richiederebbe un minimo di buon senso e di sale in zucca, merce rara, soprattutto di questi tempi, ma ancora reperibile.
A questo punto mi sembra utile dare un consiglio ai lettori cui dovesse capitare di soccorre un cane o un gatto. Mai avvicinarsi e cercare di sollevare l'animale prendendolo per il corpo o una zampa, anche se lo si conosce bene. Il dolore acuto non fa sconti e può rimediare un brutto morso anche il proprietario stesso dell'animale.

Usare sempre un telo da far passare delicatamente sotto il corpo usandolo a mo' di barella.
Da oggi dunque, aggiungere una vecchia coperta e un robusto paio di guanti, nel baule dell'auto. Magari verranno buoni per qualche amante focoso o ribelle.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica