
Un calembour arcobaleno che qualcuno ha trovato divertente ma che in realtà non fa ridere per niente. Alla Festa dell’Unità di Vimercate, in Brianza, è spuntata una maglietta per dileggiare Forza Italia: il simbolo del partito fondato da Silvio Berlusconi è stato però trasformato in “Frocia Italia”. Questa l’idea di un gruppo di sostenitori del Brianza Pride che sfilerà ad Arcore il prossimo 27 settembre.
“Ci fosse stato Berlusconi si sarebbe fatto una risata pure lui” quanto affermato da Oscar Innanurato, presidente di Brianza Oltre l’Arcobaleno: “A Brescia le magliette sono piaciute un sacco – le sue parole a un quotidiano locale – e in questi giorni ci stanno aiutando a promuovere l’evento del 27 settembre. Ringraziamo, anche senza conoscerli personalmente, gli amici del collettivo che ce le ha donate e che si distingue sempre con vignette satiriche, come successe quanto l’allora sindaco di Monza Dario Allevi negò il patrocinio al Pride”.
Ma c’è di più. La star della serata alla Festa dell’Unità di Vimercate era Pierluigi Bersani, che si è prestato a foto con la maglietta tra una risata e l’altra. Piuttosto strano, ma fino a un certo punto: la sinistra è nota per il suo doppiopesismo. Quindi se capita qualcosa a un evento di destra è fascismo, mentre alla Festa dell’Unità è tutto lecito, sghignazzamento compreso.
La reazione di Forza Italia non si è fatta attendere. Il consigliere regionale Jacopo Dozio: “Quella maglietta è un grave insulto al nostro Paese e una grande mancanza di rispetto nei confronti del nostro partito. Noi siamo un partito liberale, ma non possiamo assolutamente accettare che qualcuno possa prendere il logo del nostro gruppo e storpiarlo a proprio piacimento. Questa è una mera e stupida provocazione perché quest’anno la sfilata del Brianza Pride si terrà nella città del nostro fondatore, Silvio Berlusconi. Esprimo tutto il mio dissenso e disgusto per quanto l’associazione Boa sta facendo perché ognuno è libero di manifestare, ma senza prendere in giro un partito come il nostro che da oltre 30 anni ha cambiato l’Italia e Regione Lombardia con la buona politica”.
L’esponente azzurro ha aggiunto: “Quando Vittorio Feltri definisce i gay come froci loro si sentono offesi, mentre adesso questa parola la usano liberamente accostandola al simbolo di partito. Davvero una cosa inaccettabile”.