Donato, non penso sia da parte mia un atto di coraggio dichiarare quello che è assolutamente evidente, fattuale, sotto gli occhi di chiunque, semmai trattasi di un atto di onestà: i flussi illegali sono drammaticamente lievitati, barconi e barchini ci assediano, crescono anche i morti nel Mediterraneo (ultimo ma purtroppo non ultimo un bimbo di pochi mesi) in base ad una equazione più partenze più decessi in mare sempre negata dalla sinistra, la quale ha creato in lustri di lassismo e di slogan del tipo accogliamoli tutti una consuetudine internazionale pericolosa che poggia sull'idea che l'Italia possa e debba aprirsi a tutti, senza potersi ribellare.
Mi sarei aspettato da un governo così solido e consapevole dei problemi connessi alla immigrazione clandestina massiccia un atteggiamento di maggiore forza e di maggiore durezza nell'affrontare il fenomeno. Ad inibire una presa di posizione drastica incide senza ombra di dubbio un fatto: l'unico politico che sia riuscito ad azzerare i flussi è stato Matteo Salvini, il quale per questo è stato massacrato, insultato e pure perseguitato penalmente. Una sorta di monito diretto a chiunque intenda emularlo: se lo fai, ti tocca lo stesso calvario. Non intendo esagerare, eppure è probabile che il centrodestra in questo si sia lasciato intimidire sulla base del precedente di salviniana memoria.
Si è scelta dunque la via diplomatica, basata sul dialogo e sui patti tra Stati, una via che lo sappiamo non sempre ha successo dal momento che le entità statali sono organismi non vincolati che tirano l'acqua al proprio mulino, se così si può dire. Insomma, ognuno coltiva il proprio interesse, come è giusto che sia. E colpisce e altresì disgusta che, allorché a difendere il proprio interesse sia l'Italia, questo generi sconcerto e scandalo. Prendiamo ad esempio Germania e Francia che si sono blindate allo scopo di non accogliere neppure una minima percentuale di questo fiume dirompente di esseri umani che migrano dalle nostre parti vantando un diritto di asilo che quasi mai viene riconosciuto in quanto non sussiste. Quando noi abbiamo rifiutato gli sbarchi da navi delle Ong battenti bandiere straniere siamo stati criticati ferocemente, persino insolentiti da capi di Stato e di governo francesi o tedeschi. Noi siamo sempre quelli disumani, cattivi, insensibili ma guarda caso seguitiamo a spalancare le braccia a chiunque, mentre altri più astutamente sollevano barriere di cemento armato, pongono guardie ai confini, rigettano extracomunitari come fossero pacchi. Una umanità doppiopesista questa, quindi profondamente ipocrita.
In sostanza, non possiamo contare sull'aiuto della tanto decantata Europa, sulla altrettanto decantata solidarietà europea, che di fatto non si è mai vista. Ma non possiamo contare nemmeno sulla collaborazione da parte degli Stati africani che si affacciano sul Mediterraneo, mentre Meloni ha confidato tanto in questi e tuttora crede nella loro cooperazione finalizzata al contrasto delle partenze illegali. Ho letto di recente alcuni dati che, in effetti, ci raccontano che l'esodo dalle coste della Tunisia sarebbe stato in questi mesi più imponente se il governo tunisino non avesse compiuto quanto promesso e garantito al governo italiano. Mi sia consentito dubitarne. Del resto, peggio di così non potrebbe proprio andare. Il sospetto che la Tunisia ci stia leggermente prendendo per i fondelli c'è, considerato che essa rimane il principale Stato da cui prendono il largo gommoni e natanti di ogni tipo.
Dunque, non ripongo alcuna fiducia o aspettativa nel sostegno esterno.
E mi auguro che il presidente del Consiglio maturi la mia medesima disillusione e che l'esecutivo, ravveduto, adotti il pugno duro allo scopo di arginare con la massima urgenza gli arrivi. Venga dichiarato lo stato di emergenza nazionale e vengano sigillati i nostri porti che sono i nostri confini.Ripristiniamo la legalità o saremo finiti.
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