L'Italia potrà tornare a crescere dal 2013, "in assenza di shock". A dirlo è il Fondo monetario internazionale secondo cui a trainare la ripresa sarà "un modesto rimbalzo delle esportazioni". Nonostante questo l’andamento economico resterà negativo anche nel 2013, con un calo dello 0,3% della media annuale. Per l'Fmi comunque ha "un’agenda ambiziosa per garantire la sostenibilità e promuovere la crescita". Eppure gli sforzi non bastano: il Paese resta "vulnerabile al contagio" per via della crisi dell’Eurozona, con gli spread che "restano elevati", e a causa dell'alto debito pubblico.
Attenzione anche alla disoccupazione che aumenterà fino al'11,1% nel 2013 e fino all’11,3% nel 2014, per poi ridiscendere all’11% nel 2015, al 9,6% nel 2016 e all’8,8% nel 2017. Anche le banche, inoltre, continuano a contare troppo "sostegno finanziario dell’Eurosistema" invece di "mantenere livelli di capitale e di liquidità adeguati".
Per questo è importante, secondo il Fondo, proseguire nella strada delle riforme, senza le quali "la crescita potenziale resterà debole".
Il pacchetto sulla cosiddetta spending review è un buon passo in avanti: "I piani di bilancio a breve termine sono fondamentali per la sostenibilità, ma può essere fatto di più nel medio termine per rafforzare le prospettive".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.