L'ultima folle pretesa dell’Anpi, il dilemma su Martina e Garlasco: quindi, oggi…

Quindi, oggi...: i capelli di Elly Schlein, i 12 anni di Martina Carbonaro e le riforme

L'ultima folle pretesa dell’Anpi, il dilemma su Martina e Garlasco: quindi, oggi…

- Il mantra più utilizzato da politici e giornalisti è “servono riforme”. Un po’ come “ce lo chiede l’Europa”. Oggi lo invoca Goffredo Buccini in merito alle elezioni rumene e al rischio che gli autocrati sguazzino lì dove le democrazie non affrontano il nodo “riforme”. Il dramma, tuttavia, è che né i politici né i giornalisti ti spiegano mai “quali” riforme andrebbero fatte. Sono solo parole, parole, parole. Poi arriva qualcuno che le propone davvero (premierato, separazione delle carriere, giustizia, ecc ecc) e subito i fautori delle “riforme” si schierano contro di esse.

- Il tribunale civile ha rigettato il ricorso di un manager romano che contestava al figlio la scelta di un ateneo negli Stati Uniti, non esattamente economico. In sostanza il povero padre è stato “condannato” a pagare gli studi al figliolo negli Usa perché “se lo può permettere”. Siamo alla società dei diritti, invece dei doveri. Il padre ha il dovere di crescere il pargolo fino a 18 anni, anche da divorziato, ma avrà o no voce in capitolo su come vengono spesi i suoi soldi? Un papà è obbligato ad assecondare qualunque desiderio dell’erede.

- Ma Martina Carbonaro e l'ex fidanzato assassino, potevano stare insieme? In molti, a partire dal governatore Vincenzo De Luca, si sono posti la domanda se fosse giusto o sbagliato che una bambina di 12 anni si fidanzasse con un ragazzo di 17 anni, Alessio Tucci, per così lungo tempo. Non che la cosa sia correlata all'omicidio. E non è certo Martina che è andata a cercarsela. Ma un ragionamento va fatto. E in aiuto ci arriva Stefania Andreoli, psicoterapeuta, che ieri a Quarta Repubblica l'ha detto chiaramente: "Per il nostro ordinamento l'età del consenso è fissata a 14 anni. Dunque qualunque contatto erotizzato, anche se consenziente, desiderato e ricambiato, si profila comunque come violenza sessuale su minore". Dunque la domanda è: perché nessuno è intervenuto se, come dice l'esperta, eravamo di fronte ad un reato? Non intendo infierire sui genitori, il cui dolore oggi sarà immenso. Parlo in generale di tutti quelli che, inevitabilmente, avranno assistito a questa relazione quando lei ne aveva 12 e lui 17. Secondo Andreoli gli adulti oggi vivono una sorta di ansia nella realizzazione sociale dei figli, in pratica genitori guardoni incapaci di chiudere porte emotive e relazionali ma intanto a fare il tifo per i loro figli. Difficile non essere d'accordo...

- Intervengo solo ora sul caso del professore che ha scritto quel post contro la figlia di Giorgia Meloni. Ovviamente si trattava di un messaggio orribile, come lo sono tutti gli altri che aveva pubblicato nei mesi sui suoi social. Ma alla fine anche chi se ne frega: sulla propria bacheca ognuno fa ciò che vuole, salvo poi assumersi le proprie responsabilità. Qui l’unico vero problema è che questo signore è un professore, cioè un educatore. Questo insegnante va cacciato non per la natura del post, sia chiaro, ma solo perché incompatibile con la sua posizione di insegnante. Se l’avesse fatto un dirigente d’azienda, per quanto ignobile, avrebbe avuto tutto un altro sapore.

- Notizie degne di nota su Garlasco in questi giorni? Nessuna. Ma i giornali rimescolano le carte, girano il calderone, ritirano fuori ora questo ora quello. Mi sbaglierò, e in caso ammetterò l’errore: ma alla fine della fiera, secondo me, dopo tanto can can non si arriverà da nessuna parte. Altrimenti, dico altrimenti, i pm avrebbero almeno chiesto l’arresto di Andrea Sempio, arresto che in Italia ad un indagato non si rifiuta mai. Non penso che intenda scappare, né reiterare il reato. Ma dopo 18 anni qualche presunto indizio da cancellare, se davvero esiste, potrebbe averlo, no? Ho come l’idea che non abbiano ancora abbastanza elementi per superare la richiesta di carcere.

Oggi è stato realizzato un flash mob per chiedere il reintegro della maschera della Scala licenziata dopo che ha abbandonato il posto che le era stato assegnato e aver urlato “Palestina libera” all’ingresso di Giorgia Meloni in teatro. Pare che le firme raccolte per chiederne il reintegro siano già arrivate "a quota 700" e i sindacati sono convinti che il licenziamento sia stato “una scelta di tipo politico” per punire “un dipendente colpevole di aver dato voce alla propria coscienza di fronte all'assenza di una netta presa di posizione delle istituzioni contro il massacro di civili a Gaza”. Scusate, ma che state a dì? Quindi le maschere della Scala se vogliono dar voce alla loro coscienza possono urlare quello che vogliono sul posto di lavoro, magari pure a sipario aperto? Immaginate se ognuno facesse come gli pare. Prima uno urla “Palestina Libera”. Poi quello dietro: “Viva Israele”. Poi si alza la terza maschera: “L’Ucraina è russa”. E il collega: “Kiev deve resistere”. Più che un teatro diventerebbe un’assemblea di Avs al Leoncavallo.

- Adesso sapete perché quando la gente che chiede “l’educazione sessuale nelle scuole” mi si accende un campanello d’allarme. Non perché sia di per sé negativo parlare di certe cose a scuola. A preoccupare è chi parlerebbe di certi argomenti: immaginate uno tipo il prof di tedesco che augura la morte alla figlia di Meloni che spiega ai vostri figli come scoprire la sessualità. Vi opporreste oppure no?

- Leggo sul Corriere: “Pescara, 30enne fermato dalla polizia e colpito dal taser: si stente male e muore”. Poi sotto: “Il decesso del giovane…”. Del giovane? Ragazzi: a 30 anni non si è più giovani, ma uomini e adulti. Cribbio.

- Una guerra è una guerra. Dunque bene fanno gli ucraini ad attaccare e distruggere i bombardieri russi in territorio nemico. Diverso il discorso per l’attentato a Daria Dugina, ideologa ma innocente, ammazzata senza un perché e senza che l'omicidio portasse alcun vantaggio reale sul campo. Quella di ieri con i droni e quella di oggi sul ponte di Crimea sono due signore operazioni militari, giuste e militarmente intelligenti.

- Oggi i pm hanno chiesto il processo per La Russa Jr e l’amico, accusati di revenge porn dopo che la Procura aveva chiesto l’archiviazione dall’accusa di violenza sessuale. La presunta vittima si è opposta all’archiviazione e sapete quando è stata fissata l’udienza davanti al Gip? Il 25 settembre. Tra quattro mesi. Ma vi rendete conto che certi tempi non sono umani, né per chi ritiene di essere vittima di un abuso né per chi sostiene di essere innocente?

- Dice il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo: "Il 2 giugno il dottor Maurizio Angelini, autorevolissimo dirigente padovano dell'Anpi, è stato avvicinato dai carabinieri per il riconoscimento e la segnalazione perché dopo il discorso del Sindaco, alzando una piccola bandiera della Palestina, ha gridato 'viva la Repubblica, salviamo Gaza'. Eppure era inesistente qualsiasi ipotesi di contravvenzione o di delitto. Né c'era ragione di un normale controllo, dato che il dottor Maurizio Angelini stava esercitando in pieno ed esclusivamente i suoi diritti costituzionali. Per questo il riconoscimento e la segnalazione risultano elementi di fatto intimidatori”. Infine la chiosa: temiamo la deriva autoritaria. Allora, amici miei. Qui siamo alla fornaia di Ascoli 2 la vendetta. Siamo alla pretesa, mi pare, di non dover fornire informazioni agli agenti. Mi spiegate qual è il problema di essere identificati dalla polizia, a parte la scocciatura di perdere un po’ di tempo? Quando vi fermano per strada e vi chiede la patente, vi sta forse intimidendo? No. E lo stesso fa in piazza quando accade qualcosa di “particolare”: l’obiettivo è prevenire, evitare che accada qualcosa di pericoloso per l’ordine pubblico. Se poi l’esponente dell’Anpi aveva solo la bandiera e nessun intento bellicoso, tanto meglio. Nome, cognome, data di nascita, fornisca i documenti e via. C’è bisogno di montare su una tragedia?

- Domanda per Lilli Gruber, che tanto criticava

Matteo Salvini in costume al mare. Cosa ci dice di Elly Schlein, leader di partito, candidata a diventare la prossima premier, che si fa colorare i capelli di rosso durante una trasmissione tv?

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