Con la conferma da parte della Cassazione della sentenza che ha ricalcolato in due anni la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici si chiude definitivamente il processo sul caso Mediaset nel quale Silvio Berlusconi, imputato per frode fiscale, è stato condannato a quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto. È solo l'ultimo capitolo di una persecizione giudiziaria che non ha fine. In attesa che arrivi il responso della Corte europea di Strasburgo, Forza Italia serra le fila e fa quadrato attorno al proprio leader. Perché, come fa notare Mariastella Gelmini, la leadership di Berlusconi resta indiscussa. "La sentenza della Cassazione è abnorme e ingiusta - spiega l'ex ministro - ormai da tempo vi è nei confronti di Berlusconi un pregiudizio ideologico che rende vana qualsiasi prerogativa della difesa, ma Berlusconi è e resta il leader indiscusso del centrodestra e il suo enorme consenso non viene meno per sentenza".
Il centrodestra condanna compatto "una giustizia ingiusta e politicizzata" che ha sentenziato l’estromissione di Berlusconi dalla vita pubblica. "Nessuna sentenza - ha avvertito la deputata di Forza Italia Elvira Savino - potrà mai privare il popolo dei moderati del suo leader che resta e resterà ancora a lungo Berlusconi". Renato Brunetta, presidente dei deputati azzurri, ha fatto notare che ancora una volta la giustizia italiana va in direzione opposta rispetto a quella europea. Dieci giorni fa la Corte europea dei diritti dell’uomo ha, infatti, condannato l’Italia per aver applicato due sanzioni per lo stesso fatto. "Oggi la Corte di Cassazione, confermando la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, raddoppia la pena per un fatto già sanzionato dalla legge Severino - ha spiegato Brunetta - la storia è piena di questi casi, ci sarà pure un giudice a Strasburgo". E proprio dalla Corte europea di Strasburgo l'avvocato Niccolò Ghedini aspetta il responso per ribaltare la sentenza della Cassazione.
La condanna di oggi rientra in un disegno molto più complesso ordito dalle toghe per far fuori politicamente Berlusconi e decapitare il centrodestra. Per la responsabile comunicazione di Forza Italia Deborah Bergamini, esiste infatti "una preclusione ideologica che comprime il diritto di difesa e travolge, al tempo stesso, la possibilità di milioni di elettori di esprimere democraticamente il proprio voto e di essere rappresentati da Berlusconi". Con la sentenza di oggi, infatti, il Cavaliere non potrà candidarsi né votare per due anni.
Tuttavia, come fa notare Osvaldo Napoli, "Berlusconi rimane il leader di una parte politica maggioritaria dell’Italia, e questa condizione rimane tale non essendo revocabile per via giudiziaria".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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