Forza Italia, ma non solo

Forza Italia. Mi auguro che il presidente Berlusconi decida di tornare alle origini anche nella forma oltre che nella sostanza. Forza Italia è una esortazione e Dio sa quanto sia attuale. Se davvero, come pare, il Pdl si dividerà in modo non ostile, tanto di guadagnato per tutti. Da una parte Berlusconi con Forza Italia, dall'altra il Pdl con chi si chiamerà fuori con motivi anche legittimi dallo spacchettamento. Qualsiasi contraccolpo non potrà essere più dannoso e pericoloso dell'attuale situazione di separati in casa e del clima di sospetti e veleni che fa da cappa al centrodestra. Il Pd, con le primarie di ieri, ha fatto chiarezza al suo interno. Il Pdl non può perdere un secondo in più a fare altrettanto, pena lo spappolamento definitivo dell'elettorato.
Da che parte starà Angelino Alfano lo sapremo nelle prossime ore. L'uomo è combattuto tra l'affetto per il Cavaliere e l'ambizione a provare a giocare la partita in proprio. Probabile che sceglierà la seconda opzione e che si troverà quindi in balìa degli ex An, i cui leader non hanno avuto, fino a ora, il coraggio di uscire loro per dare vita a quello che avrebbe potuto essere il primo partito italiano di una destra moderna e liberale.
Ma detto questo, l'obiettivo vero di Berlusconi è molto più ambizioso di come appare. Non si tratta di rispolverare bandiere e simboli messi in soffitta cinque anni fa, no, non è un'operazione nostalgia. È il tentativo finale di costruire un'offerta elettorale tanto articolata da avere una possibilità di superare la fatidica soglia del 50 per cento. Per poter cambiare, finalmente, la Costituzione laddove rende impossibile governare il Paese a chiunque vinca le elezioni.

Si tratta di un progetto ambizioso al limite dell'arroganza e chi lo riduce a un braccio di ferro con Alfano o La Russa vuole dire che non ha capito nulla. Oppure che non riesce a vedere oltre, come spesso capita a chi considera la politica uno stipendificio e non il sogno di realizzare, per l'interesse comune, ciò che appare impossibile.

di Alessandro Sallusti

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