"Sono proteste modeste, marginali". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano liquida con poche parole il blitz leghista all'Europarlamento. Non dà peso all'ondata anti euro che sta spazzando via i principali Paesi del Vecchio Continente. E, affiancato dal fido Martin Schulz, assicura che dall'unione monetaria non si tornerà mai indietro. Il segretario del Carroccio Matteo Salvini lo corregge: "Se si fa un giro, senza scorta, fra giovani disoccupati, cassaintegrati, imprenditori e artigiani rovinati, per dir loro che l’euro è bello e non si tocca, altro che proteste marginali". Dalla Francia all'Italia, dalla Germania all'Olanda, la spinta degli euroscettici punta dritto nel cuore dell'Unione europea e, attraverso le elezioni di fine maggio, spera di conquistare più seggi possibili a Bruxelles.
A poco più di tre mesi dal voto, Repubblica pubblica i primi sondaggi disponibili su quello che, sin dalle prime battute, si avverte essere un passaggio cruciale fondamentale. In ballo non ci sono solo le alleanze politiche, ma il nuovo assetto dell'Europa. Sul tavolo del confronto finiranno inevitabilmente il futuro della moneta unica, le politiche di austerity imposte dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e il ruolo della Bce nelle economie dei Paesi membri. E dalla fotografia scattata da Ipr Marketing appare subito chiaro che un ruolo predominante lo avranno sicuramente quelle forze politiche che sin da subito si sono schierate contro l'euro e contro la Ue. Se, infatti, il Pd rischia di attestarsi, col 27,6% delle preferenze, il partito più votato, Forza punta a portare a casa oltre 24% superando così il 32% delle preferenze se si presenterà in coalizione con Ncd, Lega e Fdi. Il restante 30% andrà, invece, a partiti che possono essere tranquillamente annoverati tra gli euroscettici. Dietro i democrat, si collocano infatti i Cinque Stelle che si attesterebbero oltre il 25%. Sulla stessa scia si incanala anche la Lega Nord, forza anti-europeista per eccellenza che, pur non andando oltre il 5%, all'Europarlamento punta a sottoscrivere un sodalizio col Front National di Marine Le Pen. "Per le euroopee - spiega Salvini - correremo anche al Sud e stringeremo alleanze con tutte le forze che condividono la battaglia anti-euro". Insomma, sommando i voti che andranno a Cinque Stelle, Carroccio a Fratelli d'Italia, gli euroscettici potrebbero superare il 30% delle preferenze portando a Bruxelles quelle istanze che a lungo gli euroburocrati hanno provato a zittire.
Il consenso delle formazioni euroscettiche non cresce solo in Italia. Ma si consolida, di settimana in settimana, nei principali Paesi membri. Come analizzato da Ipr Marketing per Repubblica, anche i sondaggisti stranieri concordano nel quotare intorno al 25-30% le future presenze anti euro sedute sui 751 seggi in palio. Abbastanza da cambiare il volto al futuro parlamento europeo, proprio quando sarà chiamato a eleggere il presidente della Commissione. Lo scorso aprile la Le Pen e l'olandese Geert Wilders hanno unito la destra sotto il vessillo dell'Alleanza europea per la libertà. "L’embrione di un gruppo parlamentare - aveva annunciato - la leader del Front National - è già costituito".
Lo scorso gennaio, poi, la Le Pen ha stretto con Salvini un accordo di massima per "fare fronte comune contro l’euro, che è uno strumento criminale, contro l’invasione islamica e contro un’immigrazione incontrollata".
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