Dopo il caso Napolitano, un'altra intercettazione indiretta dell'ex pm di Palermo Antonio Ingroia colpisce un personaggio eccellente. E pesantemente. Il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo, è indagato a Caltanissetta con l'accusa di rivelazione di notizie riservate. A far scoppiare il caso, trasmettendo agli uffici nisseni l'intercettazione indiretta del suo capo con un suo indagato sospettato di riciclaggio, l'ex direttore generale di Banca Nuova Antonio Maiolini, proprio Ingroia, ora in Guatemala. L'intercettazione risale alla scorsa estate. Maiolini, che non sapeva di essere indagato, chiama Messineo, con cui è in buoni rapporti, per chiedere notizie su un avviso di identificazione inviatogli dalla Procura di Palermo. Messineo avrebbe chiesto a uno dei pm che si occupa dell'inchiesta di avere chiarimenti. Poi Maiolini, parlando con il proprio avvocato, avrebbe mostrato di conoscere dettagli dell'indagine a suo carico. Di qui l'ipotesi di fuga di notizie. Messineo ha sempre respinto ogni accusa.
E su sua richiesta, due giorni fa, è stato ascoltato a Caltanissetta da un altro suo ex pm, Nico Gozzo. Ma le grane non finiscono qui. Il Csm, con ogni probabilità aprirà un fascicolo. E con un documento una trentina di pm palermitani hanno chiesto che il caso sia trattato in assemblea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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