Futuristi, inizio con capriola «Siamo amici della sinistra»

Milano Sette giorni fa, comunicava al capogruppo milanese del Pdl la sua adesione a Futuro e Libertà e il passaggio al gruppo misto. «Con la presente» scriveva Barbara Ciabò, consigliera ex An, ex La Destra, ex Fi ed ex Pdl, «ti ufficializzo la mia adesione a Fli. Le scelte politiche non condizionano per quanto mi riguarda la stima, l’amicizia e anche l’affetto che mi lega a te e ai colleghi del Pdl. Con la speranza che si possa continuare a collaborare per il bene della città». Due giorni fa, la Ciabò ha già trovato dei nuovi amici, anzi «compagni». Il Pd e la sinistra con cui è rimasta in aula mentre il suo (ex) partito lasciava per protesta il consiglio riunito per discutere di scuola e trasformato dall’opposizione in uno stadio, con la claque di genitori e prof tra il pubblico. Assente il Pdl, la Ciabò si è presentata nella nuova veste di finiana, e all’assemblea ha confessato: «Non accade tutto per caso, sono contenta che oggi ci siano questi consiglieri in aula, con cui ho una particolare amicizia, un rapporto sincero e ricambiato. I cambiamenti politici sono sempre partiti da questa città e sento che sta per arrivare un nuovo momento per l’Italia». Parole che hanno scatenato la rivolta dei pidiellini. «Sono sconcertanti - dichiara l’europarlamentare e consigliere milanese Carlo Fidanza - non solo ha scelto di non aderire alla posizione assunta dalla maggioranza di uscire contro la strumentalizzazione della sinistra sulla scuola, ma si è prodigata in lodi sperticate nei confronti della sinistra e in premonizioni sul futuro politico della nazione. Con buona pace della Ciabò, delle sue continue piroette e dei suoi improbabili vaticini, molte cose potranno ancora cambiare in politica ma i cittadini apprezzeranno sempre la chiarezza dei percorsi». Parole, aggiunge il vicecapogruppo del Pdl Michele Mardegan, che impongono prudenza sull’alleanza con Fli: «L’outing della Ciabò che in aula afferma di sentirsi tra amici vista l’assenza dei consiglieri Pdl la dice lunga sulle reali intenzioni dei finiani». A proposito di piroette.

Quando lasciò An perché Gianfranco Fini e Ignazio La Russa erano dei «traditori» (al suo posto per la poltrona di assessore alla Salute avevano preferito Giampaolo Landi di Chiavenna, suo nuovo «colonnello» di Fli) il primo atto da consigliera della Destra, nel 2007, fu raccogliere firme contro Ecopass. Oggi si erge a paladina delle mamme anti-smog e aderisce ai referendum che chiedono di allargare il ticket d’ingresso.

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