Il gelo degli alleati sull'invito a Marine. Tajani: "Non faremo mai alleanze con lei". Il silenzio di Fdi

La chiusura di Forza Italia. Tra i meloniani parla solo il ministro Crosetto: "A Pontida? Può andare dove vuole...". Il problema della leader di Rassemblement national sono le sue tesi pro Putin

Il gelo degli alleati sull'invito a Marine. Tajani: "Non faremo mai alleanze con lei". Il silenzio di Fdi
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A Fratelli d`Italia e Forza Italia non piacciono le «sorprese» di Matteo Salvini. L`annuncio - che il vicepremier ha consegnato nell`intervista al Giornale - sulla presenza di Marine Le Pen domenica 17 settembre al raduno leghista di Pontida è stato accolto tiepidamente, quasi con freddezza e fastidio, dagli alleati di governo. Certo, né Fi e né tanto meno i meloniani sono stati netti nel criticare la scelta del leader del Carroccio di accogliere in Italia, con tutti gli onori, la leader del principale partito di destra in Francia.

Nessuno però ha fatto salti di gioia. Il silenzio è stata la prima reazione a caldo. Poi, i ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto, incalzati dai cronisti, non potevano sottrarsi a un commento. Il leader di Fi Tajani, dalla festa dei giovani di Gaeta, rimette sul tavolo il veto su ogni ipotesi di alleanza in Europa con la capa del Rassemblement National: «Salvini è libero di invitare chi vuole. Fa parte di una famiglia politica nella quale c'e' la Le Pen, quindi è libero di invitare la Le Pen, che non può essere mai un nostro alleato. Nessuno farà mai un accordo di governo con la Le Pen e con Afd. Noi non lo possiamo fare perché i nostri valori sono alternativi a quelli di Afd e della Le Pen. Cosa diversa è la Lega di Salvini, che è un nostro alleato e secondo me ha valori diversi dalla Le Pen e da Afd». Una risposta accompagnata da una coda di veleno. Tutto calcolato.

Dal fronte meloniano l`unico a parlare (ma su precisa domanda) è il ministro della Difesa Crosetto: «Se mi crea un problema? No, perché dovrebbe? Va a Pontida. La Le Pen è libera di andare dove vuole. La politica cresce col confronto». Al netto di Tajani e Crosetto, nella maggioranza non si registrano dichiarazioni di giubilo per quell`annuncio che Salvini vende come un trofeo: «Marine Le Pen sarà l'ospite d'eccezione sul palco di Pontida. Arriverà direttamente da Parigi in aereo». Una mossa che però agita le acque nel centrodestra. «Il tema - ragionano negli ambienti Fi e Fdi - non è l`estremismo di Le Pen su alcuni temi ma le simpatie pro Putin che rendono improponibile ogni discorso su un`eventuale alleanza».

L`uscita di Salvini viene letta come una provocazione gratuita in una fase in cui la maggioranza comincia la difficile navigazione nelle acque della legge di bilancio. Perché? Per ora, prevale la freddezza. Ma alla prossima forzatura, la reazione (da parte di Fdi e Fi) potrebbe essere dura e netta. Salvini lo sa e non dà segnali di retromarcia. Anzi, «l`operazione Le Pen» nasce da una precisa strategia politica. Salvini vuole intestarsi la battaglia, in vista delle Europee, di essere l`unico leader nel campo del centrodestra italiano a non volere governi in Europa con «Macron e gli amici del Qatargate». Il ministro dei Trasporti ragiona anche su un`altra mossa (che potrebbe annunciare dal palco di Pontida): vuole il riconoscimento politico di Le Pen da parte degli alleati. Ecco il pre-partita della campagna elettorale. Fi e Fdi lo sanno e reagiscono con il gelo. Il voto per le Europee è una curva pericolosa per la maggioranza di governo. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, leader dei Conservatori europei, spera in un cambio di rotta a Bruxelles.

La missione è spostare l`asse verso il centrodestra con un`alleanza tra Popolari e Conservatori. C`è l`ostacolo dei numeri: le due forze politiche potrebbero non avere la maggioranza.

E qui le strade sono due: il ritorno allo schema attuale tra Socialisti e Popolari, con l`aggiunta dei Conservatori o l`apertura al gruppo Identità e Azione di cui fanno parte la Lega e Le Pen. Una partita delicata che Salvini inizierà a giocare già domenica a Pontida.

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