Giù nella scarpata: strage sul bus dei pellegrini

Giù nella scarpata: strage sul bus dei pellegrini

Baiano (Avellino) Strage in autostrada. Un bus turistico da 57 posti, dopo una serie di tamponamenti sulla Bari–Napoli, all'altezza dello svincolo di Baiano (Avellino) è precipitato nel vuoto per 30–40 metri con 48 persone a bordo finendo in mezzo alla sterpaglia in una zona estremamente impervia che rende molto complesse le operazioni di soccorso. Erano le 21 passate quando è avvenuta questa tragedia di proporzioni enormi. In tre ore di lavoro alla luce delle fotoelettriche i vigili del fuoco hanno estratto dalla lamiere accartocciate del torpedone una decina di cadaveri e 11 feriti, tra cui diversi bambini. Ma, il bilancio delle vittime potrebbe essere destinato a crescere. I soccorritori sono pessimisti, temono di trovare altri morti tra le lamiere, per un bilancio finale di decine di vittime. Ricerche sono in corso nella zona perché alcuni passeggeri potrebbero essere stati sbalzati fuori dal pullman durante l'incidente.
Sul luogo del disastro sono intervenuti subito la polizia stradale avellinese con il comandante del Compartimento della Campania, Giuseppe Salomone. Poi, non solo nel tratto interessato dalla sciagura ma, anche a Monteforte Irpino, nel cui territorio ricade il luogo dove il bus si è schiantato sono intervenuti i vigili del fuoco, da Avellino e dal Compartimento Napoli, i carabinieri del Comando provinciale di Avellino e la polizia. Tutti si sono impegnati per mettere in salvo almeno i feriti. Decine di ambulanze sono arrivate sul luogo della sciagura pronte a trasferire nei vari ospedali della zona chi fosse bisognoso di cure.
Il tratto in cui il bus è piombato prima sulle auto e poi si è schiantato nel «solido» guard rail, precipitando successivamente nel vuoto è fortemente in discesa. Secondo le informazioni diffuse dagli investigatori pare che il mezzo stesse percorrendo a forte velocità l'autostrada. Bisogna chiarire se il conducente sia stato colto da malore, che potrebbe avergli fatto perdere il controllo del torpedone oppure al momento di frenare, quando si è trovato dinanzi delle auto che lo precedevano, abbia rotto i freni.
Nel bus si trovavano oltre 40 persone, tra cui diversi bambini. Non erano turisti ma una comitiva che aveva trascorso alcuni giorni in un albergo di Telese (Benevento) per delle cure termali. I 48 passeggeri stavano rientrando a casa, a Napoli, con un bus preso a noleggio da una ditta situata nella zona collinare del capoluogo. Probabile che l'ultima giornata di vacanza l'abbiano trascorsa in qualche luogo di culto, Pietrelcina o San Giovanni Rotondo (Foggia), per amore verso Padre Pio. Poi, il ritorno a casa e la tragedia.
Il tratto autostradale dove è avvenuta la sciagura da decenni è teatro di gravissimi incidenti, con morti e feriti. Una decina di auto è restata bloccata sull'asfalto, con i passeggeri scioccati e feriti ma nulla di grave. Almeno per loro.


Difficili le operazioni di soccorso, per il recupero dei feriti e dei morti. Il buio è stato il peggiore nemico per vigili del fuoco, polizia e carabinieri ma, anche le lamiere del bus, contorte, che lasciavano poche possibilità di movimento ai pompieri.
carminespadafora@gmail.com

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