Giorgetti indica la strada: "Possibile deficit Italia sotto 3% già quest'anno"

L’analisi del ministro dell’Economia a margine dell’Ecofin informale: “Sì al taglio dell’Irpef ma tenendo il sentiero in sicurezza”. Poi sulla promozione di Fitch: “Un premio”

Giorgetti indica la strada: "Possibile deficit Italia sotto 3% già quest'anno"
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L'Italia può chiudere già nel 2025 con un deficit sotto il 3 per cento del Pil: Giancarlo Giorgetti non ha dubbi. "Scenario fantasioso? Non c'è nessuna fantasia: l'opportunità di uscire dalla procedura per deficit eccessivo è reale ed è interesse del Paese coglierla" ha spiegato il ministro dell'Economia a margine dell'Ecofin informale in programma a Copenaghen: "È possibile, siamo a settembre, mancano ancora tre mesi e vedremo i dati Istat sul terzo trimestre. Certo, le turbolenze globali non ci hanno aiutato su export e crescita, ma l'opportunità di scendere sotto il 3% quest'anno è concreta ed è storica".

Il titolare del Tesoro si è soffermato sui principali dossier economici del Paese e non è mancata una riflessione sull'ipotesi di tagliare le aliquote Irpef: "Come è noto, il bilancio è fatto di entrate e di uscite. È un quadro complessivo in cui io ho degli obiettivi, il governo ha degli obiettivi. Ho anche la responsabilità di tenere il sentiero in sicurezza. Queste cose si faranno mantenendo il sentiero in sicurezza, ed è questo il lavoro che dobbiamo fare nei prossimi giorni e nelle prossime settimane e naturalmente il giudizio di Fitch ci aiuta". Giorgetti ha aggiunto: "Il taglio delle tasse lo chiedono tutti. Volete una notizia? Se fosse per me abolirei le tasse. Ma non si può fare".

Già citata in precedenza, la decisione di Fitch di promuovere il rating di Roma è stata accolta con grande soddisfazione dal governo. "È il risultato di un lavoro duro, riservato e serio, ma soprattutto un premio che alla fine si riversa sul Paese e sulle istituzioni, sulle aziende e sulle famiglie" ha rimarcato il ministro: "Questo è il significato del giudizio: non semplicemente sul governo, ma sul Paese nel suo complesso". Giorgetti ha riconosciuto che la promozione potrà avere effetti positivi anche sul costo del debito, ma con cautela: "Naturalmente lo auspichiamo, ma la spesa per interessi dipende da tanti fattori, a partire dal livello generale dei tassi. Ieri ho avuto una interessante discussione con Christine Lagarde: lei ha spiegato le sue ragioni, legate alla politica monetaria, io le mie, legate alla politica fiscale. Abbiamo missioni e interessi diversi".

Come evidenziato, nelle scorse ore Giorgetti ha incontrato la presidente della Bce Lagarde e ha definito la discussione "interessante". "Lagarde ha le sue ragioni, che sono le ragioni della politica monetaria. Io ho le mie, che sono quelle della politica fiscale.

Abbiamo missioni e interessi diversi" l'analisi del ministro in quota Lega, che ha poi proseguito: "Rispetto la sua missione ma se le imprese mi segnalano un problema di ipervalutazione dell'euro oltre che di nuove tariffe, mi sembra giusto evidenziare che un taglio dei tassi sarebbe benvenuto. Però ovviamente non tocca a me".

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