RomaIpocrisia grillina. Avevano detto che sarebbero rimasti in aula fino a mezzanotte per protestare contro la mancata formazione delle commissioni permanenti parlamentari. E invece, alle 22, quelli al Senato non ne avevano già più voglia. Ufficialmente «per evitare uno spreco di energia elettrica e consentire anche ai commessi di andare a casa». In effetti per i commessi sarebbe scattato un superstraordinario. Gratis, lamentano loro: «Qui ci pagano bene ma gli extra non contano». L'occupazione a Montecitorio è scattata alle otto e venti di sera, al termine di un dopo-seduta fiume in cui i Cinque stelle hanno battibeccato con i pochi deputati del Pd rimasti in aula, e durerà fino a mezzanotte. Botta e risposta anche in materia di parlamentari indagati e condannati. Con il Pd che si è ritrovato nel ruolo di garantista contro i grillini «tribuni del popolo». I parlamentari M5s sono rimasti negli emicicli della Camera e del Senato oltre la fine delle sedute, ma non quanto avevano sbandierato. «Un golpe», lo ha definito ieri Beppe Grillo. La risposta è l'occupazione effettiva dei palazzi.
Prima a Palazzo Madama, dove hanno abbandonato prima. La diretta viene oscurata ma l'M5s proietta il film dell'occupazione via streaming. Soli nell'aula, i grillini leggono a oltranza la Costituzione. Poi, in serata, anche alla Camera, dove è andato in scena ieri un asse Pd-Pdl sul voto del decreto Roma Capitale: i due poli votano insieme, grillini astenuti e dunque opposizione permanente. Unici gesti di solidarietà dei deputati del Movimento: l'applauso, con tutta l'aula, per lo scomparso Umberto Scapagnini, e poi un altro applauso all'annuncio delle dimissioni da parlamentare, per incompatibilità, di Roberto Cota, governatore piemontese.
Al termine del voto, una sfilza di interventi a braccio, che culminano appunto con la denuncia dei «49 indagati e condannati». Nel frattempo l'aula si svuota, tranne qualche isolato caso e il settore di centrodestra, il feudo dei cinque stelle.
Alcuni grillini corrono fuori dall'aula, per andare in bagno o per un piccolo rifornimento alla buvette. Possono occupare, ma dal momento in cui la seduta termina, se lasciano la piazza (l'aula) non possono più rientrare.
«Questo atteggiamento da tribuni del popolo non credo sia costruttivo. C'è differenza tra indagati e condannati. Bisogna avere rispetto per le persone che si hanno di fronte», li rimprovera la piddina Alessia Morani. «La seduta è ancora aperta - reagisce il grillino Roberto Fico - ed è disdicevole che non ci siano deputati che dovrebbero essere qui finché la seduta non è chiusa». Poi la rivendicazione dei Cinque Stelle: «Tutti i nostri candidati presentano la fedina penale pulita». Tocca alla ventiseienne Giulia Sarti fare il proclama d'occupazione: «Chiediamo l'avvio delle commissioni in Parlamento e la commissione d'inchiesta sulle stragi di mafia. Noi deputati del Movimento cinque stelle rimarremo in aula nel rispetto delle regole».
Finalmente, poco dopo, la seduta è sciolta. I giornalisti devono sgomberare la tribuna parlamentare.
Tutti escono, Boldrini compresa, e dentro rimangono gli occupanti. Qualcuno dei grillini però riprende con una webcam, e dunque mostra sul canale dei Cinque stelle La Cosa quel che accade all'interno.
Le prime immagini dall'aula espugnata mostrano la capogruppo, Roberta Lombardi, che tiene in mano il regolamento della Camera e dice: «Il regolamento è la sacra bibbia dei deputati». Poi, davanti alla telecamera si alternano vari speaker grillini: leggono gli articoli e si danno il cambio.
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