Il governatore infedele si confessa

Gossip e politica si intrecciano ancora. Questa volta non siamo all'Eliseo ma alla Regione Abruzzo. «È stato un errore, una debolezza», dice in un'intervista al Corriere il governatore Giovanni Chiodi (nella foto) e poi conferma alle agenzie di stampa. Il riferimento è al tradimento della moglie con una ragazza incontrata in un hotel, la stessa che poi ha vinto un concorso per un incarico regionale: «Ma non l'ho favorita», sottolinea Chiodi. La scappatella è finita nelle carte della Procura che indaga sulle presunte irregolarità nei rimborsi in Abruzzo e quindi, come spesso accade, sui giornali. «Sono e rimango una persona perbene - continua il governatore -. La magistratura ha messo insieme due fatti: uno privato e uno pubblico e questo è grave». Chiodi aggiunge di aver parlato con la moglie Daniela e con la più grande delle sue tre figlie, di avere la speranza di tenere ancora unita la famiglia. La notte nella stanza 114 dell'albergo del Sole a Roma, vicino al Pantheon, è stata pagata da Chiodi in contanti, 340 euro. Il presidente abruzzese ammette di aver chiesto il rimborso, «ma - spiega - il foglietto era chiaro, indicava che la camera era occupata da due persone, perciò non so se la cosa sia sfuggita all'ufficio regionale o alla Ragioneria. Stiamo ricostruendo, toccava a loro decurtare la spesa sostenuta per l'ospite».

Il governatore rivendica «correttezza e rigore» della sua carriera politica e lancia a sua volta un'accusa: «Il 25 maggio in Abruzzo si vota ed è chiaro che qualcuno mi vuole far fuori. Io, come Gandhi, provo a ballare sotto la pioggia».

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