Più che in un normale partito, più che in classici gruppi parlamentari, nell’Udc sembra di essere al grand hotel. Quei begli alberghi di una volta con le porte girevoli e un signore, alto e prestante, che controlla ingressi e uscite. Sarà un caso, ma quel signore alto e prestante, solitamente, somigliava a Pier Ferdinando Casini. Eppure, gli uddici si sono molto scandalizzati per la campagna acquisti del Cav e del leader repubblicano Nucara. Fra parentesi, raramente si era vista una campagna acquisti così fallimentare e scombiccherata, ma questa è un’altra storia. Pierferdi ha evocato gli acquisti del Milan per indignarsi, Lorenzo Cesa ha fatto ironici auguri alla maggioranza, Savino Pezzotta ha sfoderato tutti i suoni gutturali bergamaschi di cui è dotatissimo, facendo anche pendant con gli aggettivi e sostantivi, da «immoralità politica » a «fuori da ogni regola» per stigmatizzare il tutto. Perfetto. Piccolo problema. L’unica compravendita andata a buon fine negli ultimi giorni, quasi una collezione autunno- inverno Dolce e Voltagabbana , è proprio quella dell’Udc che si è assicurata alla Camera il deputato eletto all’estero per il MaieMovimento associativo italiani all’estero, una lista al di fuori dei partiti tradizio-nali (Udc compresa), Ricardo Merlo, che ha abbandonato il gruppo misto e la compagnia di Italo Tanoni e della bella Daniela Melchiorre. A Palazzo Madama, invece, la ripresa dei lavori parlamentari ha portato in dote all’Udc il senatore ligure Claudio Gustavino, eletto nel Pd,transitato nell’Api rutelliana, iscritto al gruppo misto e ora finalmente approdato fra gli uomini di Casini e del Partito della Nazione. Insieme a lui, a livello regionale,c’è addirittura un ingresso dipietrista, quello dell’ex capogruppo dell’Italia dei Valori in Regione Liguria Carmen Patrizia Muratore, fulminata sulla via di Pier. E, se si dimetterà un eurodeputato del Pdl eletto nel Nord-Ovest, l’Udc guadagnerà anche un seggio a Strasburgo, visto che Isabella Susy De Martini, prima dei non eletti nelle file berlusconiane, dopo un giro chez Burlando, ha traslocato nel partito di Casini. Insomma, l’Udc - quando non è impegnata a scandalizzarsi per le compravendite berlusconiane - non ha troppo la puzza sotto il naso. A Roma, si dice ’ndo cojo, cojo. E Pd, Pdl o addirittura Idv, vanno tutti bene come serbatoio. Questo solo per restare agli ultimissimigiorni.Ma è da inizio legislatura che i gruppi parlamentari dell’Udc sono un via vai: alla Camera, per un Francesco Pionati e un Bruno Tabacci trasmigrati nel Misto, sono arrivati un po’ alla volta, Pierluigi Mantini, Enzo Carra, Renzo Lusetti, Paola Binetti e Lorenzo Ria dal Pd (Ria con un passaggio dal Misto), e Gabriella Mondello dal Pdl. Insomma, anche al netto del turn-over dei deputati che hanno preferito i consigli regionali di Lazio e Sardegna (Sergio Milia, Giorgio Oppi e Luciano Ciocchetti) e il Csm (Michele Vietti) creando nuovi onorevoli, il saldo è più che attivo. Al Senato, se possibile, va ancora meglio. Perché, complice la legge elettorale di Palazzo Madama, gli uomini di Casini avevano avuto eletti in numero insufficiente per far gruppo e sono andati a raggranellare, un po’ alla volta, i sudtirolesi dell’Svp,gli autonomisti valdostani dell’Union Valdotaine, il solito Maie degli italiani all’estero, Io Sud di Adriana Poli Bortone e il Movimento Repubblicani Europei di Luciana Sbarbati. Quasi più nomi, sigle e gruppetti dei senatori aderenti, che sono tredici.
Anche in questo caso con tre acquisti dal Pd (Dorina Bianchi, la Sbarbati e il nuovo arrivato Gustavino), una dal Pdl via gruppo Misto (la Poli Bortone), un cambio in corsa fra i siciliani Antonello Antinoro, che ha scelto la Regione, e Salvatore Cintola. E una sola perdita, quella di Francesco Cossiga. Ma, stavolta, nel senso letterale della parola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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