RomaIl M5S fa bottino pieno. E senza nemmeno aver sparato un colpo. Nel giorno iniziato come raccontiamo in questa pagina con la scomunica di Marco Travaglio e con le critiche della base per quella che sembra un'occasione persa, la scelta di Napolitano di uscire dall'impasse con i dieci supersaggi, molti dei quali con l'etichetta dei partiti tradizionali, consente a Beppe Grillo di spendere comunque la carta dell'inciucetto, rilanciando il MoVimento che stava incartandosi. A passare all'incasso è Claudio Messora, coordinatore della comunicazione del M5S, che a Sky Tg 24 gongola: «Ovviamente se avesse assegnato a noi l'incarico per il governo sarebbe stata la scelta ottima, ma la strada scelta è quella che più si avvicina alla soluzione in un momento così difficile». «Il M5S - spiega il blogger - ha sempre detto che è possibile continuare con la prorogatio, in cui il vecchio governo resta in carica per le funzioni amministrative. Le parole di Napolitano sembrano suggerire che è una possibile via uscita. Questo rientra nel solco di quanto è stato dichiarato dal M5s, anche nel recente post di Grillo: facciamo fare in fretta al Parlamento 4-5 leggi, poi vediamo il da farsi. Era quasi inutile perdere tanto tempo per realizzare un governo impossibile».
Ieri è stato anche il giorno in cui Grillo annuncia che il candidato presidente della Repubblica del M5S sarà scelto online. Secondo modalità presentate ieri sul suo blog: «La proposta dei candidati verrà effettuata da tutti coloro abilitati al voto l'11 aprile dalle 10 alle 21. La votazione successiva sui primi 10 candidati selezionati si terrà sul sito beppegrillo.it due giorni prima della votazione in aula». Proposta e votazione saranno riservate a coloro che sono iscritti al M5S «entro il 31/12/2012». Procedure ritenute eccessivamente restrittive dai militanti più freschi, che infatti si lamentano sul blog di Grillo.
Grillo che a proposito del Quirinale ieri ha messo come al solito le mani avanti gridando all'inciucio tra Pd e Pdl: «Le trattative per un nome condiviso per la presidenza della Repubblica tra pdl e pdmenoelle sono in uno stato avanzato. Il pdl vuole un presidente di garanzia, un salvacondotto per i processi dello psiconano. Il pdmenoelle vuole anch'esso un presidente di garanzia, che lo tuteli dalla prossima bomba termonucleare del Mps. Entrambi vorrebbero un presidente Quieta non movere et mota quietare (Non agitare ciò che è calmo, ma calma piuttosto ciò che è agitato)». Poi Grillo fa dei nomi: «Non vogliono un Pertini, ma neppure più modestamente un Prodi che cancellerebbe Berlusconi dalle carte geografiche. È necessario un nome nobile e alto che stia appollaiato sul suo ramo ad ascoltare le lodi per la sua indiscutibile alterità che gli arriveranno copiose da giornalisti proni e da politici grati». «Io ritengo - chiude Grillo - che il prossimo presidente della Repubblica non debba venire dalla politica, né ricoprire, o aver ricoperto incarichi istituzionali». Se infatti diventi presidente dell'Abi come Mussari o presidente di Finmeccanica come Orsi, sei comunque parte del gioco, promosso dai partiti. Un foglione di fico e nulla più».
Ieri intanto il M5S ha annunciato «una proposta di tagli per 42 milioni di euro l'anno, sugli stipendi e le indennità dei deputati».
«Martedì prossimo - spiega il gruppo dei grillini a Montecitorio - la proporremo all'ufficio di presidenza della Camera attraverso i nostri eletti: il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e i segretari Claudia Mannino e Riccardo Fraccaro. Così sapremo se la presidente della Camera Laura Boldrini ha veramente voglia di intervenire sui costi della politica».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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