No, non solo Crimea e crisi in Ucraina: ora le tensioni tra Russia e Stati Uniti si spostano pure sul fronte satellitare. Non si pensi a uno scontro da fantascienza con marchingegni in orbita intorno alla Terra che si scambiano raggi laser; la «guerra» riguarda il Gps, che sta per Global Positioning System, il sistema di navigazione che fornisce a chi si sposta via terra (vedi il tom tom per le auto), mare e aria informazioni sulla posizione, velocità e orario 24 ore su 24, con condizioni atmosferiche di qualsiasi tipo in qualsiasi parte del mondo. O quasi. Ma vediamo al dunque: Putin ha deciso di sospendere sul proprio territorio l'attività di 11 stazioni Gps americane, anche per usi militari. Questo come «niet» alla sonora risposta negativa di Obama all'installazione di stazioni russe analoghe - che si chiamano Glonass - in zone americane. In sintesi sembra così: tu non mi dai il permesso per i miei Gps e io zittisco le tue antenne.
I russi sono passati dalle parole ai fatti ieri: l'ordine è stato dato dal vice premier Dmitri Rogozin, uno dei più importanti dirigenti di Putin, noto anche per le sue dichiarazioni belligeranti anti-americane. D'altra parte della parti di Barack le cose non sono andate molto diversamente, le installazioni Glonass sono rimaste una richiesta disattesa, a suo tempo con grande fastidio e sorpresa da parte di Mosca. Tanto che Rogozin, dopo il no thanks a stelle a strisce, aveva persino minacciato lo stop alla collaborazione russo-americana per la stazione spaziale internazionale, ironizzando sugli astronauti Usa che - senza la Soyuz - avrebbero avuto bisogno di un trampolino per raggiungere la Iss.
Comunque sia, «navigatori» del Gps, niente paura: la decisione di bloccare le antenne Usa non dovrebbe influire sull'operatività del sistema; almeno così ha ammesso lo stesso governo russo. Ma ormai è evidente quanto si siano deteriorate le relazioni tra i due Paesi, dopo la crisi scoppiata per la Crimea, anche se le radici della «guerra satellitare» risalgono a prima ancora, a quasi un anno fa.
Tutto inizia nel 2013, quando Cia e Pentagono si erano dati parecchio da fare per convincere il dipartimento di Stato Usa a non dare l'ok ai piani di Putin sul Gps in terra americana. Motivo: il timore che le stazioni Glonass avrebbero aiutato Mosca a spiare il rivale oltreoceano oppure, persino, a migliorare la precisione dei missili. Risultato: lo scorso dicembre il Congresso americano ha adottato una legge che proibisce la costruzione di stazioni russe.
Un po' di storia. Il Gps è stato creato dagli americani nel 1973, in sostituzione del precedente Transit. Dal 2010 il sistema è costituito da una trentina di satelliti disposti su sei piani orbitali che assicurano il servizio a mezzo mondo. Attualmente esistono altri sistemi, come appunto il russo Glonass (Global Navigation Satellite System), che usavano solo i militari, ma che dal 2007 viene utilizzato anche per usi civili.
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