"Ha fallito come politico". L'affondo contro Grillo dopo la sentenza sul figlio Ciro

La giornalista Costanza Calabrese ha analizzato la sentenza su Ciro Grillo dal punto di vista politico del fondatore del Movimento 5 Stelle

"Ha fallito come politico". L'affondo contro Grillo dopo la sentenza sul figlio Ciro
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La sentenza nei confronti del figlio di Beppe Grillo è tanto netta quanto grave. Dopo una lunga camera di consiglio, il collegio del Tribunale di Tempio Pausania ha pronunciato le quattro sentenze: otto anni a Ciro Grillo, figlio di Beppe fondatore del Movimento 5 Stelle, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria; sei anni e mezzo, invece, a Francesco Corsiglia. Nel corso della requisitoria il Pm Gregorio Capasso, invece, aveva chiesto la condanna a nove anni di reclusione per i quattro. E se dal punto di vista giudiziario la questione riguarda ovviamente solo il figlio del fondatore del Movimento, altrettanto necessario sarebbe interrogarsi sulla eredità politica dell’ex comico genovese.

Questo è quello che hanno fatto gli ospiti presenti in studio durante l’ultima trasmissione di Realpolitik, la trasmissione di approfondimento politico condotta da Tommaso Labbate ogni mercoledì sera su Rete 4 in prima serata. La giornalista Costanza Calabrese ha commentato il video-reazione di Grillo dopo la notizia della presunta, e ora confermata almeno secondo la sentenza, aggressione sessuale commessa dal figlio. “Secondo me in quel video c’è il fallimento di padre e il fallimento di politico. Non riesce bene né in una né nell’altra cosa. Due posizioni diversi ma lui viene fuori in tutta la sua irruenza, violenza verbale e aggressività”, esordisce la Calabrese.

Che poi analizza dal punto di vista prettamente politico la vicenda: “Ha perso Casaleggio, l’ideologo dei 5stelle. Lui era il comunicatore e in quel video non c’è nulla del comunicatore, non c’è più nulla di quello che lo ha portato al successo. Non ha più presa nei parlamentari e neanche sulla base, ormai è irriconoscibile”.

Nel video incriminato il fondatore del M5s aveva utilizzato il suo blog e i suoi canali social per diffondere un messaggio in cui difendeva strenuamente il figlio: “Ormai sono due anni, sono stufo – aveva tuonato - Se dovete arrestare mio figlio, perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me perché ci vado io in galera”.

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