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"Ha violato il decreto". L'Ong viene messa in stato di fermo a Lampedusa

Le autorità italiane hanno disposto il fermo della nave Louise Michel contestando delle violazioni del nuovo decreto. L'Ong frigna: "Ci impediscono di prestare soccorsi in mare"

"Ha violato il decreto". L'Ong viene messa in stato di fermo a Lampedusa

La linea del governo sulla regolamentazione dell'attività delle Organizzazioni non governative inizia a dare i suoi primi frutti pratici. Le autorità italiane hanno disposto il fermo della nave Louise Michel contestando delle violazioni proprio del nuovo decreto partorito dall'esecutivo di centrodestra.

Come riferito dall'Adnkronos, dalla Guardia costiera si parla di un comportamento "che già di per sé complicava il delicato lavoro di coordinamento dei soccorsi" a cui si sono sommate "le continue chiamate dei mezzi aerei Ong che hanno sovraccaricato i sistemi di comunicazione del centro nazionale di coordinamento dei soccorsi, sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti assetti aerei dello Stato".

La violazione del decreto

L'unità era giunta ieri nel porto dell'isola con a bordo 178 migranti, soccorsi su quattro diverse imbarcazioni. Il provvedimento è stato emesso a seguito degli accertamenti effettuati da Imrcc Roma (autorità coordinatrice dei soccorsi) sulla base delle nuove disposizioni in materia di transito e sosta nelle acque territoriali delle navi non governative impegnate nelle operazioni di soccorso in mare: nello specifico dopo aver effettuato il primo intervento di soccorso in acque libiche avrebbe contravvenuto "all'impartita disposizione di raggiungere il porto di Trapani, dirigendo invece su altre tre unità di migranti".

L'Ong si trova in stato di fermo nel porto di Lampedusa per presunte violazioni del decreto sull'immigrazione. Nelle scorse ore l'equipaggio aveva salvato altre 67 persone da due barche, una delle quali alla fine si è capovolta. Dopo il terzo salvataggio era stato assegnato Lampedusa come porto di sicurezza più vicino per i 180 sopravvissuti a bordo. Durante lo sbarco in prima mattinata erano già stati informati che la nave era in fermo per una possibile violazione del nuovo decreto del nostro Paese.

Tra le altre cose il decreto prevede che le modalità di ricerca e soccorso in mare da parte della nave non devono creare situazioni di pericolo a bordo né impedire di raggiungere tempestivamente il porto di sbarco. Le misure per la gestione dei flussi migratori e la semplificazione procedimentale in materia di immigrazione rappresentano la base di un nuovo sistema di regole e di sanzioni nei confronti delle navi delle Organizzazioni non governative che non rispettano le regole, prevedendo così una vera e propria stretta.

Ora l'Ong frigna

Dalla Louise Michel sono giunte puntuali le polemiche per il provvedimento adottato verso la nave: le lamentele riguardano non solo la mancanza di una motivazione della decisione, ma anche l'impossibilità di tornare in mare per proseguire la propria attività. "Sappiamo di dozzine di barche in pericolo proprio di fronte all'isola in questo preciso momento, eppure ci viene impedito di prestare assistenza. Questo è inaccettabile!", è la presa di posizione palesata su Twitter alla luce del fermo al porto di Lampedusa.

Inoltre viene sottolineato che le autorità europee "sono pienamente consapevoli" delle persone in pericolo nella loro zona Sar. "Tuttavia impediscono a Louise Michel di lasciare il porto e prestare assistenza.

Diverse vite sono state perse ieri in 2 naufragi", è la denuncia sui social.

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